Consob e Antitrust: ok all’Ops di Mps su Mediobanca

L’operazione inizierà il 14 luglio per concludersi l’8 settembre. L’offerta resterà quindi sul mercato per 40 giorni di Borsa aperta, il massimo consentito dalla normativa

Giorgio Barbieri

La Consob ha approvato il documento d’offerta relativo all’offerta pubblica di scambio di Mps su Mediobanca.

L’Ops, si legge in una nota dell’istituto senese, inizierà il 14 luglio per concludersi l’8 settembre.

L’offerta resterà quindi sul mercato per 40 giorni di Borsa aperta, il massimo consentito.

Il Monte, che renderà nota con apposito comunicato la pubblicazione del documento di offerta, riconoscerà un corrispettivo di 2,533 azioni Mps per ogni azione Mediobanca portata in adesione.

Il via libera della Consob, si legge in una nota, non rappresenta un giudizio dell’Authority sull’operazione ma certifica la completezza del set informativo messo a disposizione degli investitori per arrivare a un giudizio fondato sull’offerta di Mps.

Sempre ieri è arrivata anche l’autorizzazione dell’Antitrust.

Dunque, dopo aver incassato nei giorni scorsi anche il via libera dalla Banca centrale europea, il Monte è pronto a lanciare la sua offerta pubblica di scambio.

Il piano messo a punto dall’amministratore delegato Luigi Lovaglio si è sviluppato attraverso diverse tappe: prima la stabilizzazione patrimoniale con il Cet1 ratio salito al 19, 6% nel primo trimestre 2025, poi l’aumento di capitale da 13,19 miliardi di euro approvato dal Cda il 26 giugno scorso e infine l’autorizzazione della Bce arrivata senza prescrizioni preventive.

La banca senese offre 2,53 azioni di Mps per ogni azione di Piazzetta Cuccia, puntando a conquistare almeno il 66,67% del capitale per ottenere il controllo pieno.

L’operazione comporterebbe l’emissione di 2,23 miliardi di nuove azioni ordinarie Mps, finanziata interamente con risorse interne grazie alla solidità patrimoniale raggiunta.

Il Monte dei Paschi ha chiuso il primo trimestre 2025 con risultati in crescita.

L’utile netto è salito a 413 milioni (+24,2% rispetto al primo trimestre 2024), sostenuto da ricavi per un miliardo di euro.

La crescita delle commissioni nette (+8, 9%) e dei proventi della gestione finanziaria (+24,7%) ha compensato la contrazione del margine di interesse (-7,5%).

Il piano industriale 2024-2028 prevede un’ulteriore accelerazione, con l’utile ante imposte atteso a 1,66 miliardi nel 2028, partendo da 1,3 miliardi nel 2024.

Intanto, dopo Mediolanum che ha annunciato di voler uscire da Piazzetta Cuccia, un altro azionista di peso come Beniamino Gavio si sta preparando ad uscire da Mediobanca vendendo azioni della banca milanese.

In Borsa il titolo Mediobanca, anche se rispetto a Mps nelle ultime due sedute ha perso terreno, vale ancora circa 800 milioni in più rispetto al controvalore offerto da Siena. —

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