CiviBank, nel semestre utile in crescita del 40,5%

Prosegue il rafforzamento patrimoniale per la banca di Cividale, parte del Gruppo Sparkasse. Il direttore generale Cristoforetti: «Confermati volumi e livelli di fiducia da parte della clientela»

Giorgia Pacino
CIVIDALE DEL FRIULI. La sede di Civibank.
CIVIDALE DEL FRIULI. La sede di Civibank.

​Cresce l’utile di CiviBank, che si rafforza anche dal punto di vista patrimoniale. Complice l’entrata a regime del nuovo modello commerciale, adottato nel 2024, e l’ormai consolidato sviluppo delle sinergie con il gruppo Sparkasse, per la banca di Cividale il primo semestre del 2025 si è chiuso con un utile netto a 13,6 milioni di euro, in aumento di oltre il 40% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L’indicatore Cet 1 ratio si attesta al 20,5% (dal 18,5% della fine del 2024), a conferma del processo di rafforzamento patrimoniale avviato dalla banca.

 

Di «deciso miglioramento rispetto al 2024, con un incremento dei ricavi e una sensibile riduzione dei rischi creditizi», parla il direttore generale Luca Cristoforetti. I risultati del semestre, approvati dal consiglio di amministrazione presieduto da Alberta Gervasio, certificano una raccolta diretta da clientela a 2,99 miliardi di euro, sostanzialmente invariata rispetto a fine 2024 quando era pari a 3,02 miliardi di euro. Il totale dei crediti a clientela si attesta a 2,98 miliardi di euro, in linea con il dato del 2024 pari a 2,99 miliardi di euro.

«La leggerissima riduzione riguarda crediti deteriorati. L’ammontare degli impieghi testimonia come la banca stia sostenendo il territorio anche in un momento in cui la domanda delle piccole e medie imprese è molto debole», sottolinea Cristoforetti. «Lato crediti abbiamo erogato 240 milioni di nuovi finanziamenti, a fronte dei 199 milioni del primo semestre 2024, mentre lato raccolta abbiamo mantenuto i volumi di fine anno, confermando un ottimo livello di fiducia della clientela».

Il passaggio da un modello commerciale basato sulla centralità delle filiali “generaliste” a uno fondato sulle reti specializzate si riflette anche sullo sviluppo delle attività di consulenza: le masse di risparmio gestito da CiviBank crescono dell’8,2%, con flussi netti di nuovi investimenti per 74 milioni e uno stock complessivo di 1,059 miliardi.

Passando al conto economico, migliora del 9,3% il margine di interesse attestandosi a 38,6 milioni di euro e aumentano del 4,4% le commissioni nette, pari a 18,2 milioni di euro. Nel complesso, nel primo semestre i ricavi registrano un incremento di oltre 3,3 milioni di euro, mentre i costi operativi mostrano una riduzione di 3 milioni, chiudendo a quota 38 milioni.

Il costo per il rischio di credito registra una ripresa di valore pari a 3,2 milioni di euro e l’utile netto di periodo raggiunge, come detto, l’importo di 13,6 milioni di euro, in deciso miglioramento rispetto ai 9,7 milioni del primo semestre del 2024 (+40,5%).

Migliora la qualità del credito – con l’indicatore dei crediti non performing NPL ratio lordo al 5,3% e il coefficiente netto che scende al 2,8% - e cresce il profilo di liquidità della banca di Cividale – il Liquidity coverage ratio (Lcr) passa al 206% dal 199% di fine esercizio 2024.

Indici in linea con i principali dati di bilancio del Gruppo: Sparkasse ha chiuso il primo semestre dell’anno con una raccolta totale a 19,6 miliardi (+1,6%), utile consolidato a 59,8 milioni (+0,1%) e ricavi in aumento. Il Cet1 ratio del Gruppo raggiunge il 17,1% rispetto al 14,7% della fine del 2024.

Pur a fronte dell’aumento del 20% di nuove erogazioni, i dati del primo semestre di CiviBank riflettono la dinamica generale del mercato. «Vediamo una crescita dei mutui a privati (+36%), mentre la domanda si mantiene sempre un po’ più debole per le piccole e medie imprese. Prima influiva la situazione dinamica dei tassi che sono scesi, adesso il tema dazi ha trovato una sua definizione», ricorda il direttore generale.

«La speranza è che le variabili siano più definite, meno incerte e che possa esserci nel secondo semestre una ripresa della domanda di credito anche per le imprese medie e piccole».

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