Caltagirone, Milleri e Lovaglio indagati per la scalata di Mps a Mediobanca

Secondo quanto riporta il Corriere, la Procura di Milano starebbe indagando per le ipotesi di «aggiotaggio» e «ostacolo alle Autorità di vigilanza»

La redazione

L’imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone, il presidente di Luxottica e della holding Delfin, Francesco Milleri, e il ceo di Mps, Luigi Lovaglio, sarebbero indagati con le ipotesi di reato di «aggiotaggio» e di «ostacolo alle Autorità di vigilanza» per la scalata di Mps su Mediobanca.

Lo riporta Il Corriere della Sera. Secondo il quotidiano sarebbe infatti stata concordata l’offerta pubblica di scambio da 13,5 miliardi di euro con cui Monte dei Paschi di Siena ha conquistato il controllo di Mediobanca, Ops che ha ottenuto il 62% di adesioni in Borsa.

Iscritti nel registro degli indagati, in base alla legge 231 sulla responsabilità amministrativa degli enti per reati commessi dai vertici nell’interesse aziendale, anche il Gruppo Caltagirone e la holding Delfin.

Le indagini dei pm Luca Gaglio e Giovanni Polizzi, sviluppate dal Nucleo di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, hanno le mosse da una querela presentata a inizio 2025 da Mediobanca nei confronti di alcuni articoli di stampa, ritenuti diffamatori da Piazzetta Cuccia. I pm contestano agli indagati di aver taciuto il concerto tra il gruppo dell’imprenditore romano e la cassaforte dei Del Vecchio. L’accordo sarebbe stato celato, in violazione delle regole del mercato, alla Consob, alla Banca centrale europea e all’Ivass.

Oltre che negli acquisti di una quota di azioni Mps cedute a fine 2024 dal ministero del Tesoro, allora primo azionista della banca senese, ci sarebbe stato un coordinamento anche negli acquisti di azioni di Mediobanca, violando l’obbligo di lanciare un’Offerta pubblica di acquisto una volta raggiunta e superata congiuntamente la quota del 25% di Piazzetta Cuccia.

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