Board di Generali il 19 dicembre per l’addio all’accordo con Natixis
Intanto il rating della compagnia migliora anche in scia alla promozione dell’Italia da parte di Moody’s

Le voci di un addio definitivo all’accordo con Natixis nell’asset management, oltre al giudizio positivo dei money manager sui conti. Quella di ieri è stata una giornata ricca di spunti per Generali.
Andando per ordine, Jp Morgan ha promosso il titolo, portando il prezzo obiettivo da 39 a 40 euro mantenendo il giudizio “overweight”, cioè destinato a fare meglio rispetto alla media del mercato. La banca d’affari vede un importante potenziale di rialzo, considerato che ieri il titolo ha chiuso a 33,98 euro, in progresso dell’1,45%. La pagella è stata diffusa alla luce delle valutazioni sui conti trimestrali presentati due settimane fa, con le previsioni di utile per azioni incrementate dell'1/1,5% nel periodo 2026-2028.
I primi nove mesi del 2025 sono andati in archivio con premi lordi per 73,1 miliardi di euro, in aumento del 3,7% rispetto allo stesso periodo del 2024. Il risultato operativo ha raggiunto i 5,9 miliardi, in crescita del 10,1%, beneficiando in particolare della performance del ramo danni, mentre l’utile netto normalizzato è arrivato a 3,3 miliardi, segnando un +14% grazie alla forte dinamica operativa.
Una promozione è arrivata anche da Equita Sim, che ha indicato il prezzo obiettivo a quota 35,50 euro, con raccomandazione “hold”, cioè tenere il titolo in portafoglio. Mentre Banca Akros ha confermato il rating “neutral” e il target price di 35 euro sul titolo dopo che Moody's sempre ieri ha migliorato il rating sulla solidità finanziaria (Insurer Financial Strength Rating) della compagnia da A3 ad A2 e ha cambiato l'outlook da “positivo” a “stabile”. L'aggiornamento segue l'innalzamento del rating nell’ordine di uno scalino nei confronti del debito pubblico italiano (Baa2) da parte di Moody’s. In parallelo, sono stati cambiati da positivi a stabili gli outlook delle principali compagnie Generali in Italia, Francia e Germania.
Intanto il mercato guarda alla prossima riunione del consiglio di amministrazione, in agenda il 19 dicembre. Complice la contrarietà dei soci Delfin e Caltagirone, che di recente hanno ottenuto il cambio di guida in capo a Mediobanca (che resta il primo socio del Leone) post-Ops del Montepaschi, il board potrebbe decidere di abbandonare il progetto di alleanza nell’asset management con Natixis. Un’operazione invisa anche al governo italiano, che guarda con preoccupazione al possibile spostamento del baricentro in mano francesi, considerato che da sempre Generali è tra i grandi investitori nel debito pubblico italiano.
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