BancoBpm scontro con una parte dei sindacati su 800 uscite

La banca rivendica un approccio «propositivo e finalizzato a far fronte alle numerose richieste volontarie di colleghe e colleghi (oltre 500) che hanno richiesto l'accesso al piano di pensionamento incentivato»

Maretta tra Banco Bpm e una parte dei sindacati sul numero di assunzioni compensative delle uscite incentivate previste dal piano industriale approvato a dicembre. First, Fisac e Uilca non gradiscono il rapporto di un ingresso ogni due uscite e, lo scorso 27 giugno, si legge in una comunicazione della banca ai dipendenti, hanno abbandonato il tavolo sindacale «proprio nel momento» in cui veniva affrontato il tema del fondo di solidarietà per le uscite incentivate.

«Banco Bpm andrà avanti con quanto dichiarato nel piano industriale, con o senza accordi sindacali. Ciò garantirà comunque l'obiettivo dichiarato dall'azienda di 800 uscite nette. Si segnala peraltro che, per la prima volta nella storia di questo tipo di trattative, non verrebbe utilizzato il fondo di solidarietà di settore e ciò non consentirebbe di raggiungere un'ulteriore tranche di assunzioni», si legge nella comunicazione. Dopo l'abbandono del tavolo la banca ha continuato a dialogare con Fabi e Unisin «rimaste responsabilmente a trattare, per correttezza nei loro confronti e di tutti i lavoratori del gruppo».

La banca rivendica un approccio «propositivo e finalizzato a far fronte alle numerose richieste volontarie di colleghe e colleghi (oltre 500) che hanno richiesto l'accesso al piano di pensionamento incentivato» nonché «di poter assecondare le eventuali richieste di oltre 2000 persone, a quanto ci risulta già per la maggior parte interessate, che potrebbero aver accesso a un fondo di solidarietà».

Riproduzione riservata © il Nord Est