Banca Etica, clima di scontro: accuse sulle modalità di voto
La lista Re:start, uno dei gruppi in corsa per entrare nel nuovo board solleva dubbi sullo svolgimento della sfida: «Trasparenza e regolarità non sono garantite». L’istituto del no profit con sede a Padova replica minacciando di ricorrere alle vie legali

A due settimane esatte dal voto dell’assemblea di Banca Etica per il rinnovo del Cda la temperatura del confronto tra i vertici dell’istituto padovano e la lista Re:start si fa sempre più alta. Nella mattinata del 2 maggio, con una nota, la lista indipendente guidata dall’ex direttore generale Alessandro Messina e contrapposta a quella Partecipativa di Aldo Soldi, attuale vicepresidente, ha dichiarato di ritenere che «ad oggi non sia garantita la trasparenza e regolarità del voto» per l’individuazione del nuovo consiglio di amministrazione e delle ulteriori cariche elettive di governo dell’istituto.
Poco dopo, Banca Etica, sempre con una nota, ha definito le considerazioni «totalmente infondate» e anzi ha annunciato di stare «vagliando eventuali profili di responsabilità legale» in relazione alla posizione espressa da Re:start. Già a seguito la presentazione delle liste il confronto si era fatto caldo per via di una serie di segnalazioni, da parte della lista Re:start, attorno alla partecipazione in Etica Sgr di tre istituti (Banco Bpm, Bper Banca e Banca Popolare di Sondrio) definiti «banche armate».
La lista Re:start, tra le proposte legate all’evoluzione della partecipazione dei soci ai processi decisionali dell’istituto e alle modalità di gestione degli impieghi, ha posto anche alcuni dubbi pesanti su presunti profili di conflitto di interessi e di incongruenza con lo statuto di Banca Etica nell’operazione di acquisizione di IMPact Sgr come gestore dei fondi di Etica Sgr. Una polemica che aveva acceso un dibattito dai toni inediti per l’istituto padovano.

Proprio il 2 maggio Re:start è tornata alla carica con comunicato stampa destinato a scatenare nuove polemiche. « Il Comitato Re:start Banca Etica 2025» dichiara la nota «in data 10 aprile ha sottoposto all’Ufficio Affari Generali e al Comitato Elettorale di Banca Etica, precise richieste in merito alle modalità dettagliate che saranno adottate per il voto a distanza, alla modulistica necessaria per il voto per corrispondenza, alle modalità possibili per esprimere il voto a partire dal 7 maggio e alle relative informative giornaliere a disposizione dei Comitati candidati, nonché alle garanzie procedurali durante il processo di ammissione al voto e relativo scrutinio. Le nostre richieste hanno ricevuto risposte generiche e inconsistenti, che generano timori sulla imparzialità e regolarità dell’intero processo elettorale».
La risposta del gruppo Banca Etica non si è fatta attendere che poco più di un’ora. «Da circa 10 anni i soci e le socie» si legge nella nota di replica «possono votare anche online attraverso la piattaforma messa a disposizione da XDataNet Srl, primario fornitore di servizi di corporate governance certificato, specializzato nella gestione di assemblee in presenza e online, che annovera tra i propri clienti un elevato numero di intermediari bancari e finanziari vigilati. I timori sul regolare svolgimento delle elezioni per il rinnovo del Cda sono del tutto infondati e Banca Etica sta vagliando eventuali profili di responsabilità legale per le affermazioni diffamatorie e infondatamente allarmistiche diffuse da una delle liste candidate».
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