Assemblea Mediobanca per l’Ops Banca Generali. Caltagirone sale al 10%
In vista dell’appuntamento del 16 giugno il costruttore romano ha rafforzato la sua partecipazione

Francesco Gaetano Caltagirone si rafforza nel capitale di Mediobanca, in vista dell’assemblea del 16 giugno che dovrà votare sull’offerta di Piazzetta Cuccia su Banca Generali. Mentre sull’altro fronte l’ad di Mps, Luigi Lovaglio, torna a esprimere dubbi in merito all’operazione e si dice convinto che l’offerta dell’istituto senese su Piazzetta Cuccia «avrà successo», riuscendo a raggiungere la soglia fissata al 66,7%.
Andando per ordine, l’imprenditore romano, da tempo impegnato nel tentativo di prendere il controllo anche delle Generali, è passato dal 7,39% di aprile (ultimo aggiornamento presente sul sito di Mediobanca) all’attuale 10%. In vista dell’assemblea, però, il proxy advisor Glass Lewis ha raccomandato agli azionisti di Mediobanca di votare a favore dell’Ops su Banca Generali: si aggiunge a Iss e Pirc, che già avevano consigliato gli investitori di fare lo stesso.
«L’offerta rappresenta un’opportunità sostanziale per gli azionisti di Mediobanca», si legge nella nota diffusa ieri. «Le azioni di Mediobanca continuano a essere scambiate ben al di sopra del valore implicito dell’offerta Mps, un “endorsement” alla validità della strategia di perseguire una combinazione con Banca Generali e forse un chiaro messaggio a Mps che la sua proposta non riflette il valore che gli azionisti attribuiscono a Mediobanca», continua la nota, evidenziando come la reazione del mercato sia «indicativa».
«A nostro avviso, l’offerta proposta rappresenta un’opportunità significativa per gli azionisti di Mediobanca» , sostiene Glass Lewis. L’advisor osserva che nessuno dei due amministratori di Mediobanca che si sono astenuti dall’approvazione dell’operazione su Banca Generali (entrambi espressi da Caltagirone, ndr) «ha contestato direttamente la logica strategica o finanziaria», esprimendo invece riserve che «sembrano legate alla disponibilità di tempo adeguato per esaminare l’offerta e ai possibili rischi reputazionali delle parti coinvolte».
Intanto si muovono anche le altre pedine del risiko bancario nazionale. «Dobbiamo capire gli economics di questa operazione, quali sono gli impatti della cancellazione di un brand come Banca Generali, il fatto che Banca Generali è una società che si basa sul valore delle persone e quindi è veramente necessario capire come avverrà questa operazione», ha sostenuto Lovaglio.
«Credo che in questo momento non ci siano gli elementi» per una valutazione dell’operazione, «è chiaro che si affronteranno a tempo debito e saranno attentamente valutati» per le ricadute che possono avere sull’istituto senese, se questo riuscirà a prendere il controllo di Mediobanca. Quindi ha ribadito che l’offerta di Mps sull’istituto di Piazzetta Cuccia va avanti. «Abbiamo avuto un ampio consenso dai nostri azionisti, che per noi è l’indicazione di andare avanti e che siamo sul lato giusto».
Quindi, ha concluso Lovaglio, «noi andiamo avanti siamo convinti che questo è un grande progetto per il sistema bancario italiano e anche per la nostra economia».
Riproduzione riservata © il Nord Est