Aeroporto di Trieste, per F2i cambierà il socio di minoranza

Nell’autunno scorso spuntarono le voci sull’uscita della joint venture tra il fondo francese Ardian e Crédit Agricole Assurances da 2i Aeroporti, veicolo controllato da F2i e proprietario dal 2019 del 55% di Trieste Airport, lo scalo del Friuli Venezia Giulia che punta quest’anno a superare, prima volta nella sua storia, il milione di passeggeri. Quelle voci si concretizzano ora con l’avvio, entro metà febbraio, del processo di vendita del 49% di 2iAeroporti.
L’anticipazione di Milano Finanza viene confermata dall’amministratore delegato di Trieste Airport Marco Consalvo, che respinge però le ipotesi di cambi di proprietà che impattino sulla società. Ricordato che Ardian e Crédit Agricole Assurances controllano il 49% di 2i Aeroporti tramite Cavour Aero, di cui detengono rispettivamente il 60 e il 40%, Consalvo assicura che l’operazione «non avrà alcun effetto su di noi perché, nel caso, cambierà solo il partner finanziario del fondo come quote di minoranza».
Sull’uscita di Ardian non ci sono comunque dubbi. Per la gestione dell’asta sono infatti già stati incaricati gli advisor Mediobanca, Intesa Sanpaolo e Crédit Agricole Cib e non mancano i rumors sugli investitori (la partita vale attorno al miliardo di euro): dai grandi fondi pensione canadesi Psp, Cdp Québec e British Columbia alle assicurazioni Swiss Life e Axa, dai fondi sovrani Pif (Arabia Saudita), Adia (Abu Dhabi) e Gic (Singapore) ai colossi Jp Morgan e Antin. Perché tuttavia lasciare adesso, dopo un 2023 in cui il sistema aeroportuale italiano ha segnato con 197 milioni di passeggeri il +20% sul 2022 e oltre 4 milioni in più del 2019 pre Covid, con 2i Aeroporti che partecipa da protagonista (la sua quota è di 84 milioni di passeggeri), controllando, oltre a Trieste, Napoli Capodichino, Salerno, Torino e il 36% di Sea, la società che gestisce gli aeroporti milanesi di Linate e Malpensa?

La scelta, spiegano gli esperti finanziari, è conseguenza del naturale percorso d’azione di fondi che raccolgono capitali, li impiegano in un orizzonte a termine (Ardian è entrata in 2i Aeroporti nel 2015) e valorizzano infine le partecipazioni per la restituzione ai sottoscrittori. La prospettiva per 2i Aeroporti, al contrario, non cambia. Network di settore di F2i Sgr, che ne detiene il 51%, proseguirà nel business dei voli, con Trieste Airport soggetto in crescita del gruppo.
L’accordo annunciato a inizio anno per i nuovi collegamenti low cost con Ryanair su Parigi, Berlino, Siviglia, Budapest, Cracovia, Brindisi e Olbia e la “promozione” di Ronchi a base della compagnia irlandese aumenteranno il valore dello scalo (per il 55% di Trieste Airport, 2i Aeroporti versò alla Regione Fvg 32,8 milioni cinque anni fa), stimabile oggi tra gli 80 e i 90 milioni sulla base dell’Ebitda – il dato approssimato del valore dei flussi di cassa prodotti da una azienda – pari a 5,6 milioni, al netto del Fondo di compensazione Covid, nel bilancio 2022. Un documento contabile che ha informato anche del valore della produzione di 20,3 milioni (+16% sul 2019), di un utile di 4,96 milioni (era stato di 2,3 milioni nel 2019), di una posizione di liquidità netta di 5,8 milioni rispetto a 0,2 milioni del 2021 e a 0,6 milioni del 2019.
Consalvo fa sapere che il cda per l’approvazione del bilancio 2023 deve ancora riunirsi, ma parla di un utile «che si avvicina a quello dell’anno scorso». L’aumento di valore della società? «È presto per quantificarlo. Anche perché ci sono altre iniziative in cantiere».
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