Ferriera, i sindacati chiedono che l’accordo di programma garantisca l’occupazione

Le organizzazioni sindacali «richiedono» che istituzioni e proprietà «assumano l'impegno, oltre a quello già assunto dal Gruppo Arvedi con l'accordo sindacale, di garantire l'occupazione esistente per tutta la durata dell'AdP oltre ad assicurare tutti gli strumenti necessari a supporto della gestione di transizione del personale».

TRIESTE. «Prevedere all'interno del nuovo accordo di programma (AdP) in fase di definizione una specifica sezione inerente alle garanzie occupazionali» dei lavoratori della Ferriera di Servola. «In assenza di tali garanzie, il solo accordo sindacale con Acciaierie Arvedi risulterà insufficiente a dare certezza di continuità occupazionale».

È quanto scrivono i rappresentanti di Fim Cisl, Uilm Uil, Failms e Usb in una lettera inviata a Ministero dello Sviluppo economico, Ministero del Lavoro, Regione Fvg, Comune di Trieste, Autorità di Sistema portuale, Acciaieria Arvedi Spa. «Le istituzioni nazionali e territoriali - si legge nella lettera - hanno espresso la volontà di procedere alla chiusura dell'area a caldo della Ferriera con la conseguente necessità di modificare l'attuale AdP con un nuovo progetto industriale e di sviluppo della logistica del Porto di Trieste salvaguardano i livelli occupazionali». Acciaieria Arvedi e Siderurgica triestina «hanno presentato un nuovo piano industriale» ma «è oggettivo ritenere che qualsiasi nuovo piano industriale per sua natura comporti dei rischi nella sua realizzazione».

 Pertanto, le organizzazioni sindacali «richiedono» che istituzioni e proprietà «assumano l'impegno, oltre a quello già assunto dal Gruppo Arvedi con l'accordo sindacale, di garantire l'occupazione esistente per tutta la durata dell'AdP oltre ad assicurare tutti gli strumenti necessari a supporto della gestione di transizione del personale».

Intanto al Mise stamattina hanno discusso di un Protocollo d'intesa per integrare l'offerta occupazionale dei lavoratori impiegati nell'area a caldo della Ferriera e che rischia di essere chiusa se passa uno specifico referendum tra i lavoratori dell'impianto. Il protocollo sarà siglato a breve tra il Ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, l'amministratore delegato di Fincantieri Giuseppe Bono e il Presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga. Lo ha riferito il Mise al termine di un incontro tenutosi oggi, 8 gennaio, a Roma tra Patuanelli e Bono è, in conference call, Fedriga. L'intesa avverrà anche in continuità ai protocolli già sottoscritti e agli impegni presi in precedenza.

«Nel caso in cui l'accordo sindacale non fosse approvato dall'assemblea dei lavoratori, l'area a caldo chiuderebbe nei tempi previsti ovvero entro febbraio 2020 e i lavoratori avrebbero come unica tutela la riassunzione presso altre aziende del Gruppo Arvedi. Non vi sarebbe infatti accordo di programma e il conseguente piano di riconversione non avrebbe luogo». Aveva affermato ieri una nota Siderurgica Triestina - Gruppo Arvedi. Un referendum sull'intesa è in programma alla

Ferriera di Servola nelle giornate di giovedì, venerdì e lunedì prossimi. «Nel mese di luglio 2019 - ricorda la nota - la Regione Fvg ha comunicato ufficialmente all'azienda la volontà di chiudere l'area a caldo. A fronte di tale decisione, l'azienda ha comunicato alle istituzioni locali e nazionali che la produzione sarebbe terminata entro febbraio 2020, al fine di minimizzare i rischi per la sicurezza dei lavoratori. Il Ministro ha prodigato i necessari sforzi per arrivare alla chiusura dell'Accordo di programma entro il 31 dicembre 2019 e attendiamo la convocazione a ore per la definizione degli ultimi punti e la firma. L'accordo sindacale - conclude - ne è parte integrante».

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