FCA proposta fusione da 33 miliardi di euro con Renault

Fiat Chrysler Automobiles ha proposto una fusione di 32,6 miliardi di euro con Renault, un accordo che, se accettato, ridisegnerà l'industria automobilistica mondiale

MILANO. Fiat Chrysler Automobiles ha proposto una fusione di 32,6 miliardi di euro con Renault, un accordo che ridisegnerà l'industria automobilistica mondiale e darà nuova vita all'alleanza della casa automobilistica francese con la giapponese Nissan.

Prima dell’apertura delle Borse, Fca, come previsto, ha proposto alla francese Renault un matrimonio alla pari, che consentirebbe al Lingotto di diventare il terzo produttore mondiale e, in prospettiva, lo potrebbe far entrare nell’Alleanza a tre Renault, Nissan, Mitsubishi, creando così un gigante da 15 milioni di auto l’anno, che toglierebbe a Volkswagen il primato mondiale del settore. La proposta fa volare i titoli di

Fca e Renault, che in Borsa balzano rispettivamente a +12% e a +16%. Intanto la casa francese riunisce il cda e apre alla fusione. Renault «studierà con interesse la proposta amichevole di Fca», che «consolida l’impronta industriale del Gruppo Renault e genera valore aggiunto per l’alleanza» con Nissan e Mitsubishi. Via libera anche dal governo francese, che detiene una partecipazione del 15% in Renault, che dopo la fusione scenderà al 7,5%. È il portavoce dell’esecutivo, Sibeth Ndiaye a dire che Parigi è «favorevole» alle nozze. Disponibilità alla proposta arrivano anche da Nissan. «Sono aperto a qualsiasi discussione che punti a rafforzare l’alleanza» fa sapere il ceo, Hiroto Saikawa, senza pronunciarsi apertamente sulla proposta di

Fca. «Ci approcciamo a questa fusione da una posizione di forza» scrive in una lettera ai dipendenti il numero uno di Fca, Michael Manley, il quale non nasconde il suo entusiasmo. «Non vediamo l’ora - dice - di coinvolgere Nissan e Mitsubishi in opportunità ancora più grandi e reciprocamente vantaggiosi», pur predicando calma e spiegando che se l’operazione andrà avanti «potrebbe richiedere più di un anno». «Se Fiat cresce è una buona notizia, conto che sia un’operazione brillante e che tuteli i posti di lavoro nel Paese e porti a fare crescere un gigante europeo dell’automobile», commenta il vicepremier Matteo Salvini.  

Fca assicura che, secondo i termini della proposta, gli azionisti di ciascuna società riceverebbero una quota azionaria equivalente nella società risultante dalla fusione. L’aggregazione verrebbe effettuata come operazione di fusione sotto una capogruppo olandese, detenuta per il 50% da azionisti di Fca e per il 50% dagli azionisti di Groupe Renault. I benefici derivanti dalla combinazione delle due attività sarebbero condivisi a metà dai rispettivi azionisti.

Fca assicura che a fusione «non comporterà nessuna chiusura di stabilimenti» e che i benefici arriveranno da investimenti più efficienti in termini di utilizzo del capitale in piattaforme globali dei veicoli e in tecnologie.

Fca e Renault insieme hanno una capitalizzazione di mercato di 33 miliardi di euro, oltre 380.000 addetti a livello globale e un fatturato combinato di quasi 160 miliardi di euro. Con Nissan e Mitsubishi, che in questa fase sono escluse dalla fusione, nascerebbe il primo produttore mondiale dell’auto con una capacità di 15 milioni di vetture l’anno.

Fca e Renault, insieme, creerebbero comunque il terzo costruttore globale, dietro VW e Toyota e davanti Gm, con 8,7 milioni di vetture l’anno vendute. Inoltre la fusione consentirà al nuovo gruppo di essere più competitivo a livello globale, sia in termini di distribuzione, sia in termini di investimenti, soprattutto per quanto riguarda le tecnologie sulle nuove emissioni inquinanti. L’unione darà più forza a Renault nel segmento delle auto di lusso, in cui il gruppo francese è carente, grazie all’apporto di Fca nei marchi di fascia alta, come Maserati e Alfa Romeo.

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