Fantoni (arredo per uffici): «Sorpresi dal rimbalzo della domanda, abbiamo dimezzato le ferie di agosto»

L’imprenditore friulano è fiducioso: entro dicembre stimiamo di registrare il fatturato dello scorso anno
Paolo Fantoni
Paolo Fantoni

UDINE. Ferie ridotte al minimo indispensabile e cantieri per la realizzazione di nuovi impianti che proseguono anche a Ferragosto. Per Fantoni le incertezze legate al post lockdown si sono scolte come neve al sole.

L’azienda osovana produttrice di pannelli e mobili da ufficio sta infatti recuperando mese dopo mese le perdite registrate durante il blocco causato dal Covid e si prepara a centrare, per fine anno, lo stesso fatturato del 2019.

La temuta battuta d’arresto nel settore del legno arredo insomma non è arrivata. «La grande distribuzione del mobile si aspettava perdite ad aprile del 70 per cento, a maggio del 50 per cento, a giugno del 30 per cento. Si è verificata invece una situazione di rimbalzo della domanda che ci ha sorpreso sia per intensità che per dimensione», fa sapere Paolo Fantoni, amministratore delegato dell’omonima azienda e presidente dell’European panel federation.

Fantoni, qual è oggi la situazione?

«Assistiamo a due scenari molto diversi. Il mondo del business, degli acquisti corporate, di uffici, alberghi e materiali per il contract e per l’horeca, ha sofferto e sta soffrendo, con un calo, in questi mesi, che si attesta tra il 40 per cento e il 50 per cento del giro d’affari rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Il mondo della casa invece si sta muovendo bene, sia nella grande distribuzione che in quella tradizionale, tanto che le aspettative sono di riprendere i fatturati 2019 entro la fine dell’anno».

A cosa lo dobbiamo?

«A un cambio di orientamento della domanda che con l’epidemia ha iniziato a considerare la casa come un luogo sicuro, sul quale tornare a investire. Sono aumentati in modo esponenziale i conferimenti in discarica, frutto dello svuotamento di cantine e soffitte, a dimostrazione delle voglia di casa “accesa” dalla pandemia, così come sono esplosi gli acquisiti di piscine da giardino e mobili da esterni. Un vero e proprio boom. La domanda ora è: fino a quando durerà?».

Lei che dice? Fino a quando?

«Credo obiettivamente che ci troviamo dinanzi a un cambiamento che avrà ripercussioni nel medio lungo periodo. Prova ne sia la ripresa delle ristrutturazioni edilizie, che aveva già iniziato a muoversi prima della detrazione al 110 per cento e che ora verrà accelerata ulteriormente dal superbonus del Governo.

Segnali importanti vengono anche dal mondo delle case prefabbricate, dalle imprese che fabbricano tetti. Sono dinamiche positive che premiano tutta la filiera».

Visto il fermento, sarà un agosto senza ferie?

«Diciamo che abbiamo ridotto la sospensione allo stretto necessario. Ne faremo meno della metà dell’anno passato. Del resto, un numero importante di produttori di mobili fermerà una sola settimana al posto delle “vecchie” tre. Noi, vista l’attività prolungata dei nostri clienti, terremo aperto il servizio commerciale e di spedizione per tutto il mese di agosto».

Segnale positivo per la produzione di pannelli, ma il mobile da ufficio?

«Sul fronte pannelli contiamo di chiudere l’anno con gli stessi volumi di fatturato del 2019, il fronte ufficio invece risente della situazione in maniera negativa. In questi mesi abbiamo perso tra il 35-40 per cento del fatturato dopo un positivo inizio anno. Abbiamo però un’importante commessa già aggiudicata per la Regione Piemonte che ci garantirà un discreto introito per il 2021».

A un passo dalla ripresa settembrina, i sindacati sono sul piede di guerra, pronti allo sciopero generale a meno che il Governo non confermi lo stop dei licenziamenti. Che ne pensa?

«Che ci sono problemi strutturali che è bene affrontare e che non si possono nascondere le briciole sotto il tappeto. Certe situazioni vanno affrontate a livello di grandi imprese nazionali per non disperdere le risorse nella gestione dell’esistente che rappresenterebbe solo un dissanguamento complessivo».

Può essere più chiaro? Licenziamenti sì o no?

«Dico solo che dobbiamo avere coraggio di adottare e affrontare nuove tecnologie e nuovi progetti, piuttosto che attardarci su paradigmi del passato».

In questi ultimi giorni assistiamo alla ripresa dei contagi. Teme il ritorno del virus?

«Ritengo che l’esperienza di questi otto mesi ci sia stata d’insegnamento e una eventuale nuova emergenza possa essere affrontata con livelli graduali di lockdown. Sono confidente che quando le curve dovessero risalire la chiusura non sarà complessiva ma graduale e mirata». —

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