Essilux, la guerra continua Delfin chiede l’arbitrato e il titolo va giù in Borsa

BELLUNO. Leonardo Del Vecchio lo aveva preannunciato e così ha fatto. Delfin ha depositato ieri una domanda di arbitrato presso la Camera di Commercio Internazionale, per far accertare le violazioni dell'Accordo di Combinazione del 2017, che secondo Delfin sono state commesse da Hubert Sagnières e da EssilorLuxottica dietro suo impulso, al fine di ottenere un’ingiunzione a rispettare tale accordo fino alla sua scadenza. Delfin ha contestualmente informato la società EssilorLuxottica.
Come indicato nel comunicato di Delfin del 20 marzo 2019, tali violazioni, si legge «consistono nel mancato rispetto dei doveri di leale cooperazione e buona fede previsti dall'Accordo di Combinazione del 2017 tra Essilor e Delfin, la quale è stata privata del potere di gestione paritetico che le pertiene ai sensi dell’Accordo».
Constatando lo stallo creatosi all’interno del Consiglio di Amministrazione e come questo ostacoli l’implementazione del processo di integrazione e delle relative sinergie, la holding di Del Vecchio «ritenuto che il ricorso alla Camera di Commercio Internazionale fosse allo stato una soluzione necessaria e la più appropriata al fine di preservare gli investimenti di tutti gli azionisti».
Delfin, precisa ancora, continuerà ad agire nell’interesse della società, dei suoi dipendenti e di tutti gli stakeholder, chiedendo null’altro che «il rispetto rigoroso degli accordi, e in particolar modo delle regole di governance congiunta e paritaria che da parte sua intende continuare a osservare. La società non può che smentire nuovamente tutti i tentativi di “presa di controllo” di EssilorLuxottica, sia essa “rampante” o de facto. Le accuse e altre speculazioni circolate su tale tentativo di presa di controllo sono destituite di ogni fondamento e non possono che indurre in errore il mercato e il pubblico».
Cosa avverrà? Benché le sinergie tra Essilor e Luxottica non stanno procedendo (Del Vecchio nell’intervista a Le Figaro aveva precisato che ci sarebbero voluti cinque anni rispetto ai tre annunciati) la fusione tra le due società è già efficace, se l’arbitrato decidesse che c’è stato effettivamente inadempimento i patti diverrebbero inefficaci, facendo saltare l’accordo di governance congiunta e quindi in assemblea Delfin avrebbe mano libera e facoltà di votare per sé, facendo vale il suo 31% rispetto al 4% dei dipendenti di Luxottica, Anche se per l’arbitrato sarà necessario attendere mesi. Anche Del Vecchio non intende esacerbare lo scontro, desidera solo che le intese siano rispettate.
Dal canto suo la visione del Vice-presidente esecutivo di EssilorLuxottica, Hubert Sagnières, è molto diversa. Sempre ieri dalle colonne di Le Figaro è arrivata la notizia che il top manager ha inviato una lettera ai dipendenti di Essilor. Secondo lui, l'intervista rilasciata la scorsa settimana da Del Vecchio ha scioccato i dipendenti. «Nonostante le smentite, è diventato chiaro che il signor Del Vecchio vuole prendere il controllo EssilorLuxottica EssilorLuxottica senza pagare un premio per gli azionisti», afferma Sagnières nella missiva di due pagine recapitata a 300 dirigenti della società.
Sagnières, che scrive come presidente di Essilor International, protesta contro «attacchi senza precedenti e infondati» di Del Vecchio. Sui quattro dirigenti che il fondatore di Luxottica afferma siano stati trasferiti senza accordi ribatte che questi «Questi dirigenti beneficiano di una disposizione che consente la loro reintegrazione in Essilor International se i loro contratti di lavoro di EssilorLuxottica verranno chiusi dopo la nomina di direttori congiunti». E Sagnières scrive che «I rappresentanti di Luxottica erano chiaramente al corrente di queste nomine al momento della chiusura della transazione nell'ottobre 2018. Articoli recenti suggeriscono che sono state predisposte disposizioni speciali per queste persone. In realtà, non esistono "paracadute d'oro", "posizioni bloccate" o "violazione degli accordi di fusione". Le dichiarazioni di Delfin sono puramente e semplicemente inesatte». E poi la stoccata sul ceo di Luxottica Francesco Milleri, Del Vecchio, scrive, «Desidera inoltre nominare il sig. Francesco Milleri amministratore delegato di EssilorLuxottica, come ha dichiarato in più occasioni. In questa posizione, Milleri avrebbe il potere di imporre il suo stile di gestione e le sue opinioni personali e, in quanto tale, violerebbe l'accordo che abbiamo collettivamente approvato e adottato». Il francese insiste che «la ricerca di un futuro direttore generale di EssilorLuxottica è una priorità», ma il consiglio di amministrazione non ha ancora scelto un cacciatore di teste.
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