Effetto Ryanair a Nordest, il rischio di tagli ai voli in Fvg e Veneto

Le conseguenze del braccio di ferro fra il governo Meloni e i vertici della compagnia low cost. Già eliminati il Trieste-Cagliari e il Treviso-Alghero e potrebbero arrivare altre cancellazioni
epa01622072 (FILE) A file picture dated 10 May 2007 shows a Ryanair planes at Dublin airport in Dublin, Ireland. Irish budget airline Ryanair announced 02 February 2009 that it had made a net loss of more than 100 million euros in the third quarter of its current financial year. The airline said it had swung into the red to the tune of 101.5 million euros (130.4 million dollars) in the three months up to the end of December. EPA/ANDY RAIN
epa01622072 (FILE) A file picture dated 10 May 2007 shows a Ryanair planes at Dublin airport in Dublin, Ireland. Irish budget airline Ryanair announced 02 February 2009 that it had made a net loss of more than 100 million euros in the third quarter of its current financial year. The airline said it had swung into the red to the tune of 101.5 million euros (130.4 million dollars) in the three months up to the end of December. EPA/ANDY RAIN

Il report

Il Nordest sta già verificando sulla sua pelle le conseguenze del braccio di ferro in corso tra il governo e Ryanair sul decreto che fissa un tetto alle tariffe per i collegamenti per le isole.

La compagnia low cost irlandese ha infatti già annunciato la cancellazione dalla programmazione invernale del collegamento tra Treviso e Alghero e di quello da Trieste a Cagliari, attualmente garantito da due voli settimanali che verranno sospesi dal prossimo 6 novembre.

I tagli al Sud

Ma potrebbe non essere finita qui perché Jason McGuinness, direttore commerciale della low cost irlandese, ha già spiegato che, se il governo non dovesse tornare sui suoi passi, Ryanair ridurrà del 10% i collegamenti da Cagliari per gli aeroporti di Venezia, Roma, Milano (Bergamo e Malpensa), Catania, Napoli, oltre a Bruxelles.

Per la Sardegna partono ogni settimana dagli aeroporti del Nordest 21 voli per Cagliari (9 da Venezia, 2 da Trieste e 10 da Verona) e tre per Alghero (dal Marco Polo). «Per quanto riguarda la Sardegna è già stata annunciata la cancellazione dei collegamenti con Treviso e Trieste», spiega Mauro Bolla, country manager per l’Italia di Ryanair, «le ulteriori riduzioni dei voli tra l’isola e gli aeroporti del Nordest non sono ancora state stabilite». Tutto questo senza tenere conto dell’ulteriore minaccia di Michael O’Leary, amministratore delegato della compagnia irlandese, che ha specificato che dopo aver ridotto i voli del 10% in Sardegna toccherà alla Sicilia, isola che ha numerosi collegamenti con il Nordest dove da Venezia, Treviso, Trieste e Verona si può raggiungere Palermo, Catania e Trapani.

Michael O'Leary
Michael O'Leary

La scure sul Nordest

I voli settimanali dal Nordest per la Sicilia sono numerosi: 32 per Catania (21 da Venezia, 7 da Verona e 4 da Trieste), 34 per Palermo (17 da Venezia, 13 da Verona e 4 da Trieste) e 7 per Trapani tutti da Treviso. Un totale di 73 voli che potrebbero subire anche loro una sforbiciata del 10% se Ryanair dovesse proseguire sulla linea dura nei confronti del governo.

«Non è facile confrontarsi con soggetti come Rayanair, che si sono sempre dimostrati piuttosto ostili alle normative degli altri Paesi», ha commentato ieri Flavio Tosi segretario regionale di Forza Italia e vicepresidente della Commissione Trasporti, «loro dicono, siamo un operatore estero, ci regoliamo su quella che è la nostra legislazione e quindi di quello che dice, fa o chiede l’Italia fanno orecchie da mercante. Un confronto ci può essere ma l’obiettivo è quello di evitare che ci siano condizioni di egemonia di mercato attraverso le quali si possono praticare prezzi che diventano assolutamente superiori a quello che è accettabile. Se ci sono alternative, ovvero un’offerta di volo a meno, gli utenti possono utilizzare una strada diversa, ma se uno è obbligato in un determinato giorno o periodo non può e non deve subire vessazioni».

Adolfo Urso
Adolfo Urso

Lo scontro con Urso

Ma la compagnia irlandese non si limita a chiedere al ministro Urso il ritiro del decreto. Vuole anche che venga abolita la cosiddetta tassa di imbarco, recentemente introdotta anche a da Comune di Venezia aprendo un fronte di scontro sia con Save, la società che gestisce l’aeroporto Marco Polo sia con molte compagnie low cost che hanno minacciato di andarsene. «Fermiamo questo decreto legge per evitare ulteriori danni irreparabili e, invece, rendiamo l’Italia più competitiva togliendo la tassa chiamata addizionale municipale su tutti gli aeroporti della Penisola», aveva aggiunto McGuinness, lanciando un appello al governo Meloni.

Il fronte low cost

Ma i guai per il Nordest potrebbero essere solo all’inizio. Anche un’altra compagnia low cost minaccia battaglia. Anche EasyJet ha sottolineato che se il contenuto del decreto «venisse confermato, porterebbe certamente ad una riduzione della attrattività del mercato italiano quindi ad una riduzione dell'offerta e della connettività da e per gli aeroporti italiani e ad un inevitabile incremento dei prezzi». Ora non resta che attendere di capire chi vincerà il braccio di ferro tra governo e compagnie aeree. —

Riproduzione riservata © il Nord Est