Microtec torna italiana: Clessidra Private Equity rileva il 70% dall’austriaca Gss

Oggi Microtec, con sede a Bressanone e una presenza diretta anche in Nord America, Svezia, Finlandia e Germania, registra ricavi per circa 100 milioni di euro, il 95 per cento circa derivanti dall’export. Sono 450 i dipendenti impiegati in tutto il mondo, di cui 150 ingegneri

Maria Chiara Pellizzari
Andrea Ottaviano, Ceo di Clessidra Private Equity Sgr
Andrea Ottaviano, Ceo di Clessidra Private Equity Sgr

 

L’azienda altoatesina Microtec, leader nelle soluzioni di scansione per i settori del legno e degli alimenti, è tornata in mani italiane: la società milanese Clessidra Private Equity Sgr ha infatti acquisito il 70 per cento delle azioni, prima detenute dall’austriaca Gss GmbH che fa capo alla famiglia Springer.

Il fondatore e presidente Federico Giudiceandrea mantiene la sua partecipazione, così come la famiglia Springer proseguirà la collaborazione commerciale. L’investimento in Microtec rappresenta la settima operazione del fondo Clessidra Capital Partners 4 e sosterrà gli ambiziosi piani di crescita del management rafforzando il solido andamento dell’azienda tecnologica.

«Microtec è un’azienda con competenze tecnologiche uniche e irripetibili che si è affermata come partner privilegiato per i principali player mondiali, sia nel settore del legno che in quello alimentare, superando costantemente le performance nei suoi mercati di riferimento, con una crescita dei ricavi a doppia cifra negli ultimi 15 anni».

Così Andrea Ottaviano, Ceo di Clessidra Private Equity Sgr, società controllata da Clessidra Holding, detenuta al 100 per cento da Italmobiliare, la holding di investimento quotata in Borsa controllata dalla famiglia Pesenti.

Oggi Microtec, con sede a Bressanone e una presenza diretta anche in Nord America, Svezia, Finlandia e Germania, registra ricavi per circa 100 milioni di euro, il 95 per cento circa derivanti dall’export. Sono 450 i dipendenti impiegati in tutto il mondo, di cui 150 ingegneri, 50 dei quali dedicati allo sviluppo delle macchine e 100 allo sviluppo di soluzioni software che si basano sull'intelligenza artificiale e sul machine learning. «Come fondo Clessidra siamo specializzati sull’Italia e siamo più propensi ad investire in settori dove abbiamo già un’esperienza. Tra questi c'è sicuramente il mondo del food che, anche se intuitivamente lontano, in realtà è la ragione principale del nostro investimento in Microtec», spiega Ottaviano. «Parliamo di un leader mondiale con macchinari che si basano sulla tecnologia del tomografo per l'ottimizzazione del taglio del legno, è l’unica azienda nel mondo industriale con questo livello di sofisticazione. Da qualche anno Microtec ha avuto l'intuizione che il tomografo potesse essere utilizzato anche in altri settori, in modo più specifico in quello del food».

Il tomografo è paragonabile alla macchina della Tac umana, ma molto più veloce perché non si può limitare la velocità del sistema produttivo. Una tecnologia all’avanguardia, quella di Microtec, che ha instaurato relazioni consolidate e di lunga durata con segherie industriali. E che ha già clienti di primo piano a livello mondiale anche nel settore alimentare. Nell’ultimo decennio, l’espansione di Microtec è stata sostenuta dal mercato europeo, dall’espansione del mercato nordamericano e dall’ampliamento dell’offerta servizi. «A livello globale, le soluzioni di machine vision continuano a registrare una crescita significativa in diversi mercati, perché i clienti tendono a investire in modo consistente in queste soluzioni per migliorare i processi produttivi e raggiungere i livelli più elevati di efficienza, rendimento e qualità. E Clessidra vede margini di crescita sia nell’ambito tradizionale del legno che in quello alimentare. «Nel settore del legno ci sono ancora opportunità di crescita organica significative: negli Stati Uniti siamo già presenti ma abbiamo ancora spazio da esplorare, oltre a una serie di altri mondi lontani». E lo spazio da esplorare è ancora più ampio nel settore alimentare. «Microtec ha già clienti nel food, ma in questo settore il fatturato pesa il 15 per cento del totale. Prevendiamo che nel tempo possa diventare addirittura superiore a quello del legno, crescendo a livello mondiale. Al momento è l’unica società che ha questa tecnologia specifica, questi brevetti», sottolinea Ottaviano. Sono oltre 100 i brevetti a cui si aggiunge la tecnologia legata alla softwaristica che rende possibile la diagnostica effettuata dai macchinari. «Innovazioni per cui Microtec ha un vantaggio tecnologico di almeno 5 anni rispetto ai competitor», continua il Ceo. «Quello che ci ha più affascinato è il fatto che questa tecnologia già sviluppata può essere utilizzata e adattata al modo del food, non tanto per un utilizzo similare a quello del legno, ma per tutto quello che è il mondo del controllo qualità: il tomografo è in grado di leggere la massa biologica e le sue diverse caratteristiche per capire quanto un prodotto sia soddisfacente dal punto di vista delle richieste di qualità o quanto non lo sia. Il vantaggio competitivo di questa tecnologia è nell’aumento della qualità del prodotto consegnato al consumatore. Tra i nostri obiettivi c’è proprio lo sviluppo e la realizzazione di prodotti specifici per il mondo food, nella consapevolezza di quanto queste soluzioni siano perfettamente coerenti con la necessità di evoluzioni tecnologiche a servizio del settore alimentare».

L’investimento continuo nell’innovazione è il driver dello sviluppo per Microtech, che ha già ottenuto grande visibilità per il contributo nell’individuare le querce più adatte alla ricostruzione della guglia della Cattedrale di Notre Dame a Parigi, permettendo ai forestali di prendere decisioni informate e orientare con precisione la selezione degli alberi. Microtec ha infatti fornito una tecnologia di ottimizzazione avanzata per abbinare ogni albero alla sua trave ideale, creando modelli virtuali per guidare il processo di restauro. Tutto ciò in stretta collaborazione con l'Office National des Forêts, che ha fornito dettagliate immagini catturate da un drone dei potenziali alberi e modelli 3D avanzati. L’azienda poi ha identificato e selezionato le querce più adatte, contribuendo allo sforzo di ricostruzione del gioiello dell’architettura gotica medievale parigina.

Riproduzione riservata © il Nord Est