Cristina Rigoni: «Internazionali restando un’impresa di famiglia»
L’ad di Rigoni di Asiago, in carica da febbraio, spiega le strategie del gruppo delle confetture e delle creme spalmabili. L’obiettivo è di raggiungere 200 milioni di fatturato nel 2028

Sempre più estero per la Rigoni di Asiago, azienda di produzione e commercializzazione di prodotti alimentari biologici certificati, leader nel comparto delle confetture e creme spalmabili.
A fine anno, infatti, la quota dell'export supererà per la prima volta quella del mercato interno, con un fatturato atteso del gruppo in crescita almeno del 10 % sui 162,7 milioni di euro registrati a fine 2024 (più 13% rispetto al 2023).
Una scelta per crescere, quella dell'estero, ma che si coniuga perfettamente anche con la passione di conoscere e di cimentarsi con nuove sfide della nuova amministratrice delegata Cristina Rigoni, entrata in carica a febbraio dopo aver ricoperto il ruolo di direttore commerciale per i mercati internazionali.
«Da bambina – ricorda – pensavo di fare la hostess, quindi il viaggio è sempre stato un obiettivo dentro di me, non per lasciare Asiago dove sono nata, ma per ritornarvi arricchita di nuove esperienze».
L'ingresso in Rigoni di Asiago avviene nel 2001; poi nel 2009, da direttore commerciale estero, imprime questa significativa svolta, a cui si accompagna anche lo sviluppo dei prodotti, che hanno fatto della Rigoni un'azienda leader nel comparto delle confetture e creme spalmabili in Italia e in Francia, con una espansione in mercati chiave come Belgio, Germania e Stati Uniti e in nuovi mercati, tra cui Medio Oriente, Polonia, Spagna.
Tra i brand principali e più conosciuti ci sono Nocciolata, la gamma di creme spalmabili bio alle nocciole; Fiordifrutta, 100% da frutta bio; la linea benessere bio Natù e Mielbio, miele biologico 100% italiano.
La Nocciolata è il prodotto trainante della società, la crema spalmabile nocciole e cacao che realizza vendite per il 45% del totale; seguono le composte Fiordifrutta con il 35% e il miele con l’8,5%.
La Nocciolata è divenuto un brand iconico e molto amato anche dai consumatori francesi, conquistando le prime posizioni nel mercato e rendendo la Francia il principale mercato export per l'intera azienda.
Lo sviluppo dell'azienda di famiglia e il buon nome di cui gode sul mercato si devono all'attuale presidente Andrea Rigoni (con il quale Cristina condivide anche un legame personale) che in oltre 40 anni di attività come amministratore delegato l'ha consolidata come realtà internazionale e che rimane la guida strategica di Rigoni di Asiago, supportando l’intera organizzazione con la propria visione ed esperienza.
Un imprenditore illuminato, pioniere del biologico in Italia, da sempre riconosciuto per la sua vocazione e il suo impegno nel proporre un modello d’impresa sostenibile.
«Il mio desiderio - ha ribadito al passaggio di consegne - è quello di mantenere Rigoni di Asiago una realtà di famiglia, ancorata al proprio territorio e ai propri valori, con un attento sguardo al futuro. L’espansione internazionale unita alla crescente innovazione produttiva richiede oggi un potenziamento al vertice, affinché la nostra identità si mantenga lucida e moderna, e per rendere l’azienda sempre più forte e capace di creare valore in un contesto globale in continua evoluzione. È stato per me naturale scegliere Cristina Rigoni come successore ideale».
Dal suo insediamento, Cristina Rigoni ha posto al centro la valorizzazione delle persone, promuovendo una cultura aziendale basata su dialogo, condivisione e crescita continua.
«Per questo – spiega – ho pensato di introdurre momenti di incontro periodici con i collaboratori, come i Breakfast with Ceo, momenti informali con ristretti gruppi di collaboratori pensati per favorire il confronto diretto, migliorare la collaborazione interna e creare un clima accogliente. Ho già incontrato un gruppo di donne della nostra storica sede di Foza, qui sull’Altopiano di Asiago, e i capiturno di Albaredo d'Adige, in provincia di Verona. In tutto abbiamo 300 dipendenti, di cui 200 in Italia e gli altri nelle società all'estero, come le sedi commerciali in Francia, Belgio e Usa e l'azienda agricola in Bulgaria, dove coltiviamo una particolare fragola. Poi sono presidente della cioccolateria biologica Saveurs&Nature, acquisita in Francia a Nantes. In calendario ci sono inoltre anche appuntamenti aperti a tutti i dipendenti, che, nell’ottica di una comunicazione interna chiara e trasparente, contribuiscono a rafforzare la conoscenza reciproca, il senso di appartenenza e la consapevolezza degli obiettivi comuni».
Nell'azionariato dell'azienda, la famiglia Rigoni mantiene la maggioranza mentre dal 2018 il fondo Kharis Capital detiene il 42,7%.
«Il piano strategico a cinque anni – riprende Cristina – prevede un fatturato pari a 200 milioni di euro a fine 2028. Vendiamo per il 90% alla grande distribuzione organizzata, il rimanente all'Horeca, con crescente interesse da parte dell'Hotellerie e delle Creperie».
La scelta bio rimane strategica.
«Abbiamo grande consapevolezza – sottolinea ancora l'Ad – del nostro ruolo non solo in termini economici e organizzativi, ma soprattutto verso il pianeta, le persone e il territorio. Un impegno concreto, che abbiamo illustrato nel Bilancio di Sostenibilità 2024.
Fondata oltre 100 anni fa da Elisa Antonini sull’Altopiano di Asiago, la nostra azienda ha saputo trasformare una passione familiare in un progetto imprenditoriale di respiro internazionale. Continuando a innovare nel rispetto dei propri valori fondanti e delle proprie radici, portando sul mercato prodotti biologici di alta qualità. Così oggi Rigoni di Asiago presidia lo scaffale della prima colazione con una proposta biologica che unisce gusto e benessere, pensata per accompagnare il buongiorno dei consumatori. Tutti i prodotti sono gluten free, molti plant based, pensati per rispondere alle esigenze di un’alimentazione moderna e consapevole. Con un laboratorio interno di ricerca e sviluppo che lavora per il miglioramento continuo dei nostri prodotti e un’innovazione che vuole rispondere davvero alle esigenze dei nostri consumatori». —
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