Crisi bancarie: le categorie chiamano Zaia. Il governatore: "Pronto al confronto"

PADOVA. Confartigianato, Cna, Confindustria e Confcommercio del Veneto chiedono alla Regione di fissare un tavolo di lavoro per mettere in campo azioni a supporto delle aziende coinvolte dalla crisi di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Le quattro associazioni di categoria sottolineano come le vicende delle due banche, nello specifico la svalutazione delle azioni messe a garanzia di affidamenti, stiano generando problemi straordinari alle aziende. In particolare si sta verificando il peggioramento dei rating aziendali con i riflessi negativi sulle prospettive di accesso al credito e la perdita dei requisiti per l'accesso alle coperture del fondo di garanzia per le Pmi.
Per far fronte a tale emergenza le associazioni propongono l' adozione di un piano per le imprese coinvolte, che faccia perno su garanzie straordinarie derivanti da un'intesa ad hoc tra Confidi (dell'artigianato, dell'industria e del commercio) Regione e Veneto Sviluppo, per le operazioni ammissibili al Fondo di Garanzia e non. Nel primo caso, dopo un'analisi degli affidamenti revolving delle due banche, al centro di altrettante inchieste, e vagliata l'ammissibilità al Fondo di tutte le linee di credito a breve, occorrerebbe procedere immediatamente a richiedere la copertura di quest'ultimo, anche con il supporto dei Confidi.
L'intervento potrebbe essere integrato con quello del Sistema-Confidi-Veneto Sviluppo, nell'ambito dei fondi stanziati (e stanziabili) a supporto di operazioni di Riassicurazione-Tranched Cover. Per i casi di affidamenti non ammissibili al Fondo di Garanzia, invece, sempre che si tratti di imprese «in bonis» (senza problemi di pagamento), potrebbero essere strutturati interventi con i fondi regionali abbinati ai Fondi Antiusura.
“Forme e strumenti di garanzia al credito per le imprese coinvolte nelle crisi bancarie delle due popolari venete sono già al vaglio degli organismi regionali. E’ questo uno dei primi impegni assunti non appena abbiamo avuto cognizione precisa della vicenda che ha travolto in Veneto 205 mila azionisti, tra cui molte imprese e associazioni di categoria” ha risposto il presidente della Regione Veneto Luca Zaia che ha raccolto subito l’appello.
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