Conftrasporto: stop ai veti sull’asse del Brennero dall’Austria

Dal primo gennaio l'Austria ha appesantito i divieti di transito ai Tir al Brennero. L'interscambio commerciale dell'Italia con l'Europa (EU28) ammonta a circa 500 miliardi di euro l'anno. Secondo i dati di Uniontrasporti-Unioncamere, il 70% dei flussi import/export Italia-Europa passa per le Alpi, e il Brennero, da solo, assorbe un quarto dei transiti, per 2,4 milioni di Tir all'anno.

VENEZIA. «Finché la questione non sarà risolta l'Italia faccia muro in Europa su qualsiasi iniziativa. Possibile che al Brennero si continui ad andare di male in peggio? Abbiamo posto la questione a ben tre ministri, dal Delrio alla De Micheli, passando per Toninelli. Niente da fare: non sono servite lettere, carte bollate, viaggi a Bruxelles, strette di mano per accordi mai rispettati».

Lo afferma il vicepresidente di Conftrasporto Paolo Uggè in riferimento al fatto che dal primo gennaio l'Austria ha appesantito i divieti di transito ai Tir al Brennero. «La misura è colma - aggiunge Uggè - diciamo basta all'Austria perché il nostro sistema economico, a cominciare da quello produttivo, non può più sopportare l'atteggiamento tiranno di un Paese che, con il pretesto dell'ambiente, danneggia sistematicamente la nostra economia esentando invece dai divieti i suoi Tir, come se i mezzi pesanti austriaci spargessero nell'aria essenze floreali» .

«L'interscambio commerciale dell'Italia con l'Europa (EU28) ammonta a circa 500 miliardi di euro l'anno - conclude -. Secondo i dati di Uniontrasporti-Unioncamere, il 70% dei flussi import/export Italia-Europa passa per le Alpi, e il Brennero, da solo, assorbe un quarto dei transiti, per 2,4 milioni di Tir all'anno. L'interscambio commerciale Italia-Paesi del corridoio scandinavo-mediterraneo, di cui l'asse del Brennero è un segmento fondamentale, supera i 200 miliardi di euro l'anno».

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