Collezione Treviso: Benetton prova le maglie fatte in 3D

TREVISO. Pochi selezionatissimi invitati. Esperti del settore, opinion leader della moda, giornalisti di riviste specializzate provenienti anche da Spagna, Grecia, Inghilterra. Una presentazione tecnica al punto da utilizzare come teatro il “capannone” di Castrette e come platea cartoni d’imballaggio ammorbiditi da cuscini verde Benetton.
Una scelta in stile “human”, come recita il motto della prima campagna Tivù del gruppo di Ponzano, ma per presentare un prodotto che per raccontare le radici dell’azienda sceglie una tecnica assolutamente futuristica. Benetton a novembre porterà nei suoi negozi europei, indiani e messicani la linea di pullover “TV31100”, una collezione di pullover in sei colori per uomo e per donna che nel nome in etichetta (non sbagliate, è il codice di avviamento postale del capoluogo) e nella sostanza vuole ricordare quella prima proposta di maglieria che nel 1965 proiettò il cognome trevigiano Benetton lungo un percorso di crescita mastodontico: dal banco di paese, al mondo.

La linea è interamente prodotta a Castrette, come lo era tutto, ma questo “ritorno a casa” è anche un “ritorno al futuro” perchè “TV31100” è una produzione industriale avanzatissima, frutto del lavoro di «36 macchine che funzionano 24 ore al giorno sei giorni a settimana» come scriveva ieri su twitter uno degli invitati in diretta da Castrette. Per ogni maglione targato Treviso servono 500 metri di filo e nessuna cucitura. Già, la caratteristica unica di questa linea è infatti la realizzazione in tre dimensioni fatta direttamente dalla macchina grazie ad una tecnologia sviluppata dalla giapponese Shima, specializzata nella lavorazione di materie tessili.
«È’ un’esperimento commerciale e strategico» dicono dall’azienda, «basato su un prodotto tecnologicamente avanzato con un impatto ambientale ridottissimo e capace di mantenere una vestibilità perfetta, aderente, capace di garantire la massima libertà di movimento». Il prezzo della linea Treviso? Per ritornare allo spot... “humans”, in linea con il posizionamento commerciale che ha sempre contraddistinto il marchio e che oggi vuole essere ancor di più il suo punto di forza.
Il test di prodotto e di vendita che farà capo a Castrette dal prossimo novembre è di certo anche un importantissimo test per quanto riguarda le nuove tipologie produttive, dove la macchina esegue e il controllo di qualità è affidato all’attenzione di chi ha sempre maneggiato maglie e tessuti.Benetton, per adesso, non vuole parlare di industria, ma l’esperimento non è certo di quelli da guardare con distrazione. Il nome Treviso, con Benetton, tra tre settimane inizierà ancora a fare il giro del mondo. Lo farà in codice, dietro e dentro il collo dei maglioni in nero, verde, rosso mattone, blue, viola, giallo. Scritte cubitali non servono, conta la sostanza e l’ingegno. L’ultima parola al mercato.
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