Clienti in fuga, Popolari sotto attacco

Le banche salvate da Atlante e governo hanno la raccolta in drastico calo e provano a rispondere alla concorrenza dei big. Gli esperti: "La vigilanza dovrebbe sorvegliare la stabilità del sistema"

PADOVA. Fuggi fuggi o «sciacallaggio»? Il dato certo è che Bpvi e Veneto Banca hanno perso raccolta, mentre altre banche stanno accelerando. La paura ha di certo influito. «Ho chiuso il conto corrente e spostato tutto» ha confessato a latere dell'assemblea di Veneto Banca un ormai ex cliente. E' un suo diritto, semplificato dalla legge Bersani del 2006. Ma negli spostamenti di conti, si registra da mesi un certo pressing. Lo confermano i dipendenti delle due Popolari e anche i numeri. A fine 2015 Montebelluna registrava un -8,6% di raccolta diretta pari a 2,12 miliardi di euro. A fine anno i miliardi erano 22, a marzo 2016 sono scesi a 20,4. A febbraio 2016, la raccolta diretta Bpvi segnava - 0,1% sul dato già negativo di fine 2015, ma a marzo c’è stata «un’ulteriore riduzione di volumi» recita il Prospetto. A fine 2015 la banca berica accusava 8,4 miliardi di euro in meno, pari a -27,8% sul 2014.A marzo 2016, in assise, l'ad Francesco Iorio, spiegava: «1,8 miliardi sono stati trasferiti nella cassa di compensazione garanzia, quindi, dei restanti quasi 7 miliardi: 2,7 miliardi sono riconducibili a poche controparti istituzionali». Ma anche la clientela ha ridotto gli importi da 17,7 miliardi a 13,7 miliardi: «I nuovi clienti hanno portato in cassa 3,7 milioni ma altri hanno portato via 7,4 miliardi di cui 1,1 miliardi che sono azzeramenti di conti correnti, mentre per 6,3 miliardi i clienti hanno mantenuto gli investimenti ma dimezzato del 50% la disponibilità in conto».


Stando agli amministratori, qualcosa è cambiato con l’ingresso di Atlante, ma ancora nessun numero conferma le dichiarazioni. «Registriamo una stabilizzazione e una crescita» ha detto a luglio Iorio. La semestrale Bpvi sarà pubblicata a settembre. Il 17 agosto leggeremo invece i dati preliminari della semestrale Veneto Banca. L'8 agosto, post assemblea, l'ad Cristiano Carrus ha detto che vi sono «segnali incoraggianti».
«È evidente che la raccolta venuta meno è legata alla perdita di clienti - spiega un bancario a Montebelluna - difficile capire quanto sia stato frutto di libera intenzione o convincimento. È in atto un’azione di sciacallaggio notevole da parte delle grandi banche ma anche del risparmio gestito nei nostri confronti».


Già a dicembre 2015 erano comparsi, sotto i tergicristalli delle auto dei soci seduti in assemblea, i primi biglietti da visita dei promotori Mediolanum. «Erano i mesi delle banche fallite» ricorda il dipendente alludendo al crac Etruria, Ferrara, Marche e Chieti. «Il mercato è fluido e umorale, molti sono venuti da noi lasciando Mps. Non escludiamo un flusso di ritorno ma la concorrenza è spietata anche nei mutui con le offerte di surroga e la firma del notaio. Per chiudere il conto, basta una raccomandata».


Così un bancario vicentino: «Mediolanum ma anche Banca Generali sono agguerrite, ma fa parte del gioco, anche noi in passato, ai tempi di Antonveneta, ne abbiamo approfittato nella caccia ai clienti». «Le Popolari hanno perso raccolta e sappiamo che altre reti di vendita la stanno aumentando» ragiona Roberta Rossi Gaziano, responsabile Consulenza di SoldiExpert, «stiamo cercando di incrociare i due dati. La questione è complessa e l’ambiente non è fatto da educande. Ma ora la situazione è particolare perché ci sono banche a rischio e la vigilanza deve proteggere la stabilità del sistema: se ci sono pratiche verso soggetti deboli bisognerebbe fermarsi prima. La concorrenza è lecita», continua Graziano, «ma non quando alcune banche, non piccole, stanno operando dolorosi e impegnativi piani di rilancio. Perdere raccolta significa non avere le risorse per dare credito. Vero che alcuni flussi vanno verso istituti percepiti sicuri come Intesa Sanpaolo, ma quelli che stanno emergendo come i maggiori intercettatori sono le reti di promotori finanziari Fineco, Banca Generali, Mediolanum, Fideuram. La gente ha i nervi a fior di pelle, oggi basta captare le paure per manovrare qualcuno» conclude Gaziano.
 

@eleonoravallin

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