Cantieri al Brennero divieti a tir e vetture: «Il governo intervenga»

Torna a salire la tensione al Brennero, tra Tirolo, Italia e Germania, con l’avvicinarsi dell’avvio dei lavori per la ristrutturazione del ponte di Lueg che creerà notevoli disagi per il traffico pesante e leggero.
Proprio in queste ore Asfinag, il gestore della tratta autostradale in territorio austriaco, sta mettendo a punto un pacchetto di misure studiato per contingentare il passaggio di tutti i veicoli, non solamente quelli pesanti, dato che in quel tratto di autostrada dal primo gennaio del 2025 fino alla fine del 2027 si potrà viaggiare su una corsia in entrambe le direzioni di marcia.
Le limitazioni
Partendo dal presupposto che i danni riportati dal viadotto richiederanno restrizioni per ridurre il carico, allo studio c’è l’istituzione di un sistema a slot per i mezzi pesanti, tramite gestione digitale, analogamente a quanto avviene presso i porti e gli scali intermodali.
Nel caso di chiusura totale della struttura si ipotizzano poi ulteriori divieti per i tir attraverso i dosaggi del traffico, divieti di circolazione a tutela della sicurezza pubblica e limitazioni al traffico dei camion tra Matrei am Brenner (nel distretto di Innsbruck) e il confine.
Ma non è finita: tra le ipotesi anche un sistema di fasce orarie, che però è condizionato ad un accordo internazionale tra Germania, Austria e Italia. Il numero dei passaggi dovrebbe essere definito a livello tecnico in base al limite massimo di capacità dell’infrastruttura e la relativa assegnazione non dovrà essere discriminatoria per nessuno.
Sistema a slot
Nel frattempo il governatore del Tirolo, Anton Mattle, e l’asessore ai Trasporti tirolese, René Zumtobel, sono anche al lavoro con la Provincia autonoma di Bolzano per la realizzazione di un sistema a slot con prenotazioni digitali per permettere il passaggio non solo del traffico pesante.
Insieme al concessionario Asfinag è in corso una simulazione sui diversi livelli di traffico lungo il Brennero e sulla base di questi modelli verranno illustrate ai rappresentanti degli Stati coinvolti le misure del sistema a slot.
I lavori preparatori, come detto, dovranno poi essere valutati dai governi per il via libera. Per questo il governo tirolese vuole aumentare la pressione su Roma, Vienna e Berlino. «Se gli Stati e le Regioni non ci sosterranno, penseremo ad una soluzione nazionale», ha detto ieri Mattle.
E il fatto che sul Brennero stia tornando a salire la tensione lo dimostra l’immediato appello al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, da parte di tutte le associazioni dell’autotrasporto: Anita, Agci Produzione e Lavoro, Cna Fita, Confartigianato Trasporto, Confcooperative Lavoro e Servizi, Fai, Fedit, Fiap, Legacoop Produzione e Servizi, Sna Casartigiani, Unatras, Unitai insieme a Uniontrasporti, società in house del sistema camerale italiano.
«Chiediamo al ministro Salvini», si legge in una nota, «di rappresentare a Bruxelles l’esigenza di un coordinamento tra gli Stati membri che preceda l’introduzione di provvedimenti nazionali su arterie di trasporto fondamentali nella circolazione internazionale delle merci, come nel caso delle nuove limitazioni sul Ponte Lueg sull’asse del Brennero, parte del Corridoio Scandinavo-Mediterraneo e che rappresenta uno dei maggiori connettori tra Nord e Sud Europa».
Il danno economico
Il Brennero è il valico alpino numero uno per il traffico pesante. Da qui esce il 32% di tutto l’export italiano verso l’Europa, con un interscambio di merce di circa 170 miliardi l’anno.
Al Brennero passano oltre 35 milioni di tonnellate di merci su strada e oltre 13 su rotaia. Ma va sottolineato che le limitazioni austriache hanno conseguenze sull’intero sistema del Nord Est dato che provocano un aumento del traffico pesante in Friuli, a Tarvisio, dove si trova il secondo valico autostradale tra Italia e Austria e dove normalmente transitano oltre 19 milioni di tonnellate di merci via autostrada e otto via ferro. E che dal prossimo primo gennaio rischia di andare ulteriormente sotto pressione. —
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