Bc Partners cede Coin a una cordata di manager guidata dall'ad Beraldo

VENEZIA. Lo storico marchio Coin torna in tante mani italiane con un’insolita operazione di workers buyout, ovvero: grazie all’acquisto di una quota del capitale da parte degli stessi dipendenti, a cui si è affiancato un team di investitori, personalmente selezionati dal manager e ad Ovs Stefano Beraldo.
Il fondo Bc Partners ha confermato nella serata del 1 marzo, con una breve nota, che il Gruppo Coin Spa, controllato indirettamente dal fondo inglese, ha ceduto l’intero capitale (quindi il 100%) di Coin Srl a Centenary Spa, società con sede a Venezia che, da visura camerale, risulta interamente partecipata da Team&Co Srl. L’operazione, stando alle nostre fonti, avrebbe un valore di 70 milioni di euro. Debito di Coin compreso.
Ma chi c’è dietro queste società? Il 25% circa del capitale, spiegano i ben informati, sarebbe passato nelle mani di qualcosa come 23 manager Coin, da qui l’operazione di workers buyout. Il che spiegherebbe perché uno dei soci di Team&Co è Ugo Turi che è l’HR manager di Coin, ovvero il responsabile delle risorse umane aziendali. Ma nel team ci sarebbero anche direttori di filiale e altri dirigenti top. Nel restante 75% milita però una vera e propria squadra. Dal quartier generale di Mestre non trapela nessuna informazione. Da visura, però, spicca il nome del manager Alessandro Faccio che di Coin è cfo e services director.
Ma non è l’unico. Stando infatti alle nostre fonti, Stefano Beraldo, perché è proprio l’ad di Ovs il mister e anche il coordinatore di questo gruppo, avrebbe riunito un pool di amici imprenditori, diluendo il capitale in quote tra il 10 e il 20%. Tra gli investitori figurano: il veneziano Enzo De Gasperi (Edg di Santa Maria di Sala), Giorgio Rossi che ha un gruppo nel real estate, la famiglia Kafri che gestisce hotel di lusso a Capri, Roma e Firenze, l'imprenditore fiorentino Alessandro Bastagli che pochi mesi fa ha acquisito Shangai Tang (alta moda). In cordata anche un family office che ha sede in Svizzera e che è socio di Sempione, gruppo che con Ovs controlla insieme le insegne Charles Vogele. Anche Stefano Beraldo figura come investitore ma non avrà, assicura il manager, alcun ruolo operativo.
Era da maggio 2017 che Bc Partners cercava una “soluzione” per i negozi Coin. A prendersene carico è stato lo stesso Beraldo che, da gennaio, di quest’anno è uscito dal consiglio di amministrazione di Coin Srl ma è rimasto nella holding. Beraldo è infatti amministratore delegato di Ovs Spa e membro del Cda di Gruppo Coin. Nella sua missione di “rifondatore”, operazione già riuscita con la rivoluzione Ovs, Beraldo ha dato seguito alle richieste del fondo di vendere un asset non più strategico, almeno per gli anglofoni.
Oggi Coin Srl gestisce, direttamente e mediante franchising, una catena italiana di department store di fascia alta, dedicati al mondo dell'abbigliamento, della bellezza e della casa, che operano sotto le insegne Coin, Coin Excelsior e Coincasa, e che hanno generato nel corso dell’esercizio 2017 un fatturato netto pari a 400 milioni. La quota di Bc in Gruppo Coin è il 100%. A sua volta, Gruppo Coin detiene il 100% della catena di negozi Coin (Coin Srl) e poco meno del 18% di Ovs, che è quotata in Borsa.
Ora bisognerà capire le intenzioni del fondo di private equity anche nei confronti dalla catena di negozi di abbigliamento Ovs. Voci si rincorrono da tempo sulla volontà di vendere le proprie quote ma, finora, il fondo ha rilasciato solo dei «no comment» alle indiscrezioni. Secondo alcuni, si starebbero sondando diversi soggetti, finanziari e industriali, per valutare un potenziale interesse. Il bottino potrebbe essere ghiotto, del resto il dossier Ovs era già stato sondato da alcuni soggetti, fra i quali Italmobiliare della famiglia Pesenti a giugno dello scorso anno. Ma nulla se ne fece.
@eleonoravallin
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