Bankitalia liquida la Bcc Crediveneto

"Nel corso di questo fine settimana la Bcc Crediveneto viene posta in liquidazione e al tempo stesso le sue attività e i suoi rapporti con la clientela vengono rilevati da Banca Sviluppo (Gruppo ICCREA)". E' con una nota di 12 righe che Banca d'Italia mette in liquidazione la Bcc regionale che ha sede a Montagnana.
"L’intervento - spiega Bankitalia - assicura la tutela di tutti i creditori della banca, inclusi gli obbligazionisti subordinati. I clienti di Crediveneto non subiranno alcuna conseguenza da questo passaggio: da lunedì prossimo, gli uffici e gli sportelli saranno regolarmente aperti e pienamente funzionanti; tutte le operazioni bancarie potranno essere effettuate senza variazioni, ma sotto la responsabilità di Banca Sviluppo".
La liquidazione di Crediveneto si è resa "necessaria a causa di perdite eccezionali che hanno irrimediabilmente compromesso la situazione patrimoniale della banca. Il decreto di liquidazione coatta è stato emanato ieri dal Ministro dell’Economia e delle Finanze su proposta della Banca d’Italia. Il Fondo di Garanzia Istituzionale del Credito Cooperativo è intervenuto acquistando i crediti in sofferenza e alcune altre attività di Crediveneto" precisa il vigilatore.
I conti in rosso sarebbero stati portati all’attenzione dei soci proprio domani, domenica 8 maggio all'assemblea che a questo punto è stata prontamente annullata. Cariveneto evidenzia una perdita di 76 milioni alla quale concorrono rettifiche sui crediti per 65 milioni, a fronte di un patrimonio di poco inferiore ai 120 milioni.
La Bcc Crediveneto ha 30 sportelli in quattro province del Veneto: Padova, Vicenza, Verona e Mantova e conta su oltre 8.700 soci. Dopo quattro anni di perdite il bilancio 2014 era stata salutato come un anno di svolta con un utile di esercizio da 805 mila euro. Il problema sono 96 milioni di sofferenze nette e un basso indice di copertura al 38%. Ora diversamente dalla Bcc padovana rilevata da Roma, per Crediveneto si apre la via della liquidazione. La banca era già una sorvegliata speciale di Bankitalia. Ma si temeva un commissariamento.
Al tavolo nazionale di crisi, avviato per mettere in atto una vistosa cura dimagrante, i sindacati avevano giudicato irricevile la proposta di 80 licenziamenti avanzata ad aprile. Si puntava a una ricomposizione del tavolo proprio in vista dell'8 maggio. Ma Bankitalia è arrivata prima, con una sentenza inappellabile.
@eleonoravallin
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