Banco, Saviotti: "Bce incomprensibile". Poi il passo indietro: "Questione d'età"

LODI. Il via dei lavori scatta alle nove del mattino del 19 marzo a Lodi con le sedi di Verona e Novara collegate via streaming. All'assemblea del Banco Popolare sono presenti in proprio e per delega 10.653 soci. Il primo a parlare è il presidente dell'istituto Carlo Fratta Pasini che in apertura dei lavori saluta in sala l'esponente della Banca centrale europea, Ilze Rainska, che ha la gestione del joint supervisory team. Già, all’assemblea del Banco c’è un supervisore Bce.
Il tema forte sul tavolo, d’altronde, è la fusione con Bpm che Pier Francesco Saviotti ha definito "il suo sogno" al punto da fare un passo indietro, "per questioni d'età" sapendo e conoscendo chi sarà il futuro ad. Ma lo sarà anche senza fusione? Giuseppe Castagna, d'altronde, è un ex Comit proprio come Saviotti. L’intesa c’è, tra i due. E la parola fine al matrimonio non è stata ancora pronunciata. Specie dopo l'endorsement del governo intervenuto nella serata del 18 marzo dopo la diffusione dei contenuti della lettera inviata dalla Bce che ha chiesto un rafforzamento di capitale e una governance più snella.
Così, con un comunicato, inatteso e irrituale, il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ha dato un sigillo politico all'avvio della ristrutturazione del sistema bancario italiano attraverso l'accorpamento delle grandi popolari. Un riassetto caldeggiato da Matteo Renzi. L'intervento diretto del Governo vuole spazzare via gli ostacoli interni, senza invadere il campo della Bce. E’ troppo importante la posta in gioco: un fallimento di questa prima aggregazione, tra Banco e Bpm, potrebbe esporre le banche italiane a un altro periodo di forte volatilità.
Sull'aggregazione tra il Banco Popolare e la Bpm, si è speso anche l'ad Saviotti esordendo con un proverbio: "se sono rose fioriranno. La fioritura dovrebbe arrivare, e mi auguro che possa arrivare in tempi ragionevolmente brevi".
"E’ il momento di guardare avanti - ha detto Saviotti - di pensare al futuro valutando tutte le possibilità che il mercato ci offre e che noi abbiamo pensato di coltivare in coppia, convinti che un percorso con un soggetto che ha il nostro stesso Dna possa portare vantaggi per tutti gli stakeholder e azionisti". Tuttavia, ha precisato l’ad, "ci siamo da tempo attrezzati per affrontare con serenità anche una situazione in cui dovessimo rimanere da soli". Quello che è escluso, ha chiarito, "è un interessamento verso le popolari del Veneto".
Saviotti ha parlato all'assemblea dei soci di un approccio "non facilmente comprensibile" dalla Bce.
"Il progetto di aggregazione che stiamo vivendo con la Banca Popolare di Milano ha grandi difficoltà - ha chiarito -. Non è ancora riuscito a decollare per qualche ostacolo Bce il cui approccio non è facilmente comprensibile. Il buon esito di questa operazione non è ancora scontato, ma ci stiamo avvicinando sempre di più alle richieste della vigilanza. È ragionevole ritenere che riusciremo a favorire una felice conclusione".

"Bpm è una banca popolare solida, insieme abbiamo sinergie importanti, abbiamo un territorio che è meglio della Germania - ha detto più nel dettaglio l'ad -. Quindi spero che tutte queste situazioni che sono ancora di freno possano venir sorpassate. Abbiamo valutato più di una opportunità, e abbiamo ritenuto che questa sia quella decisiva. Come sapete - ha aggiunto Saviotti - ho deciso di fare un passo indietro, anche per questioni di età. Ma l'ho fatto con ancora più tranquillità perché ho il piacere di conoscere chi sarà il nuovo ad. È una persona con cui ho vissute esperienze professionali e che porterà la banca, se nascerà, a un pieno successo".
Quanto alla partita crediti deteriorati il manager ha detto che la situazione "è sotto controllo" ma "viste le richieste della Bce cercheremo di accelerare" nel risolvere il problema. Tuttavia, bisogna essere "consapevoli che la gestione delle sofferenze necessita di molto tempo ed è quello che noi stiamo facendo". " I ratio patrimoniali sono - ha aggiunto - più che adeguati, c'è una robusta liquidità che sarà ancora più abbondante dopo le misure di Draghi. Vorrei che fosse ben chiaro che non siamo una banca in difficoltà". Apertura invece sulla capitalizzazione: "Il capitale che abbiamo è robusto. Ma considerato che vogliamo fare un'operazione e che loro (Bce, ndr) insistono ci sia la possibilità di ulteriori miglioramenti abbiamo preso in considerazione di fare iniziative di rafforzamento del capitale - ha concluso Saviotti -. Questo non significa necessariamente un aumento di capitale. Non sono in grado di dire al 100% che non ci sarà".
E sul palco è salito anche il sindaco di Verona Flavio Tosi che ha dichiarato: "Sono ottimista per il buon esito della trattativa Banco -Bpm". Tra i presenti anche un funzionario della Fondazione Cariverona che ha in portafoglio la quota da cinque o sei anni a fini di trading ma che ha confermato "attenzione" nei confronti, in generale, di tutte le popolari del Nordest.
@eleonoravalllin
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