F2i crea Fhp Group, primo operatore italiano di logistica marittimo-terrestre
Il nuovo soggetto nasce dall’unione di Fhp Holding Portuale e Compagnia Ferroviaria Italiana (Cfi)

Sarà «il primo operatore italiano di logistica marittimo-terrestre nel settore dry bulk e break bulk». Fhp Group è il nuovo soggetto nato per volontà del fondo infrastrutturale F2i dalla fusione tra Fhp Holding Portuale e Compagnia Ferroviaria Italiana (Cfi), attiva nel trasporto merci.
L'operazione - spiega in una nota il fondo - consiste in una riorganizzazione societaria delle partecipazioni detenute da F2i nelle due società logistiche e si concretizza attraverso l'acquisizione di Cfi da parte di Fhp, che diventerà così la holding operativa delle società attive nella gestione dei terminal portuali, dei terminal intermodali e nel trasporto ferroviario.
Con sede direzionale a Milano, Fhp gestisce 8 concessioni portuali (a Carrara, Livorno, Monfalcone, Marghera e Chioggia), 4 terminal intermodali (Fiorenzuola d’Arda, Incoronata, Piedimonte San Germano, Villa Selva) e opera una flotta di 40 locomotori e 1240 carri. Nel 2025 si prevede che le merci movimentate nei porti in gestione raggiungeranno 10 milioni di tonnellate e l’attività ferroviaria supererà i 6 milioni di chilometri in Italia e altri Paesi europei (Francia, Austria, Polonia).
Presieduto da Umberto Masucci, il nuovo gruppo è guidata dall’amministratore delegato Paolo Cornetto. Giacomo Di Patrizi, fondatore e guida storica di Cfi dal 2007, diviene vicepresidente di FhpGroup.
«Il comparto della logistica delle cosiddette merci rinfuse è di grande rilevanza strategica per l’industria nazionale» ha dichiarato Renato Ravanelli, amministratore delegato di F2i SGR. «La movimentazione, lo stoccaggio e il trasporto di tali materiali hanno sofferto in Italia della forte frammentazione degli operatori e della gestione non integrata di tali attività. F2i ha iniziato ad investire nel settore dei porti nel 2019 e in quello del trasporto ferroviario nel 2020 con la chiara ambizione strategica di superare tali elementi di debolezza perseguendo la propria strategia di creazione di valore mediante la riduzione della frammentazione degli operatori attivi in settori che richiedono scala di attività e integrazione dei processi».
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