Banca Ifis chiude il 2016 con un utile record di 687,9 milioni

Il 2016 di Banca Ifis chiude con un margine di intermediazioni a 326 milioni di euro, un risultato netto della gestione finanziaria a 299,4 euro e un utile di esercizio a 687,9 milioni: sarebbero stati 89,8 i milioni del solo perimetro di gruppo Banca Ifis precedentemente l'acquisizione di Interbanca. Il cet 1 segna 15,7%.
Il consiglio di amministrazione proporrà agli azionisti di deliberare la distribuzione di un dividendo lordo di 0,82 euro per azione, in crescita rispetto agli 0,76 pagati nella primavera scorsa. L'assemblea dei soci si riunirà il 21 aprile. Lo stacco cedola è fissato per il 2 maggio con record date il 3 maggio e messa in pagamento il giorno successivo.
Presentata a MIlano anche la vision al 2019: Banca Ifis prevede un aumento medio annuo del'utile netto di gruppo del 40-45% nel piano strategico 2017-2019. Il margine di intermediazione dovrebbe crescere del 24-26% medio annuo e Interbanca, acquisita nel novembre 2016, e' vista al break even a partire dal 2017. Il total capital ratio dovrebbe attestarsi al 17-18% e il cost/income ratio dovrebbe registrarsi inferiore al 50%.
«Con il nuovo Piano Strategico 2017-2019 Banca IFIS si dà obiettivi importanti nel supporto alle imprese e nel recupero del credito da imprese e famiglie in difficoltà» spiega Giovanni Bossi, amministratore delegato di Banca IFIS. «Abbiamo liquidità e capitale, risorse e tecnologia, idee e motivazione per continuare nel nostro percorso di crescita. Il Piano fissa le tappe nei settori di presenza della Banca; i mezzi a disposizione consentono tuttavia ulteriore spazio per cogliere le occasioni di sviluppo che il mercato del credito ci sottopone. Valuteremo con la massima attenzione i rischi e le ulteriori opportunità. Nel 2017 completeremo la fusione per incorporazione di Interbanca razionalizzando così la struttura del Gruppo; e spingeremo ancora sull’acceleratore della trasformazione digitale, forti della consapevolezza che la Banca del domani sarà più tecnologia e dati, meno sportelli e contatto fisico con la clientela. Una banca più “magra” al servizio di clienti più esigenti, più velocemente, con servizi sempre più mirati.»
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