Autovie Venete verso l'assemblea e il rinnovo dei vertici

UDINE. Ultimo consiglio di amministrazione da presidente per Emilio Terpin, pronto a lasciare il timone di Autovie Venete, la concessionaria autostradale controllata dalla Regione Friuli Venezia Giulia.
Il Cda, riunitosi questa mattina, si è limitato ad un escursus sulle attività svolte nell’ultimo biennio e all’espletamento di alcuni adempimenti inerenti a regolamenti interni e all’illustrazione delle proposte formulate dall’Aiscat per i 50 anni di attività dell’associazione che ricorrono nel 2016.
Ora la tappa successiva è l’assemblea, in programma il 24 novembre nella sede di Friulia in via Locchi a Trieste, convocata per l’approvazione del bilancio (che chiude con un utile di 35,7 milioni di euro, fatturato a 190,6 milioni, +5,93%), e il rinnovo degli organi societari.
La partita per la scelta del prossimo presidente è aperta da tempo, ma sul nome del candidato c’è ancora il massimo riserbo.
Ad eccezione di indiscrezioni sui candidati teoricamente favoriti dalla giunta del Friuli Venezia Giulia.
Tra i primi ci sarebbe l’attuale amministratore delegato, Maurizio Castagna, molto gradito alla presidente della Regione, Debora Serracchiani, ma le nuove norme lo mettono fuori gioco perché è un over 60 ed è in pensione.
A meno che essendo la Spa una partecipata indiretta (la quota di controllo è in mano a Friulia ed è questa ad essere direttamente sotto il controllo della Regione) le regole del ministro Madia non valgano.
Raccoglie consensi anche Maurizio Ionico, in passato componente del Cda di Autovie, oggi presidente della Ferrovia Udine-Cividale, che peraltro sta gestendo molto bene. E si tratta di un candidato che possiede la formazione, la competenza e l’esperienza tecnica necessarie per guidare Autovie.
C’è poi chi sostiene che il prossimo “timoniere” della Spa impegnata nel mega-investimento sulla Terza corsia sulla A4 tra Venezia e Trieste, possa venire da un’altra regione.
Il nodo sui nomi verrà sciolto rapidamente e chiunque sarà il presidente, avrà davanti a sé un futuro molto intenso.
Da affrontare, infatti, la questione della concessione.
L’attuale scadrà nel 2017 e regole eurpoee vorrebbero che la prossima venisse assegnata attraverso una gara.
A meno che… ed è la via che sta percorrendo il Fvg, Autovie Venete non diventi una società in house, a totale controllo pubblico, in grado così di essere titolare di una nuova concessione ventennale, opzione prevista dalle norme comunitarie.
Questo è l’obiettivo a cui già Terpin ha iniziato a lavorare e che verrà consegnato al prossimo Cda.
A seguire – o in contemporanea – c’è anche il disegno di un grande polo autostradale del Nordest con la Cav, Concessionarie autostradali venete, e magari anche la Brescia-Padova.
Un primo passo, l’alleanza, per passare poi alla fase successiva, la privatizzazione, e magari anche la quotazione in Borsa. Sulla scia di quel che già è accaduto in Autostrade per l’Italia.
Il futuro, quando meno per titoli, è stato declinato. Ma ogni storia si scrive un capitolo alla volta.
Il primo sarà completato martedì 24 novembre con l’assemblea di Autovie che eleggerà il prossimo Cda.
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