Atlantia, per Fitch Autostrade non ha più merito creditizio

Il declassamento a 'junk' (spazzatura) da parte di Fitch del rating di Aspi, che perde l'investment grade, mette a rischio 2,1 miliardi di euro di prestiti, di cui la Cdp e la Bei potrebbero chiedere la restituzione

PADOVA. Il declassamento a 'junk' (spazzatura) da parte di Fitch del rating di Aspi, che perde l'investment grade, mette a rischio 2,1 miliardi di euro di prestiti, di cui la Cdp e la Bei potrebbero chiedere la restituzione. È quanto ha messo in evidenza Atlantia nella nota con cui, nella tarda serata di ieri, ha commentato la decisione dell'agenzia americana di ridurre il rating di Aspi da BBB+ a BB+, unitamente al taglio da BBB a BB di quello sul programma di emissioni da 10 miliardi di Atlantia.

Il taglio del rating di Aspi da parte di Fitch «unitamente ad analoga azione recentemente presa da un'altra agenzia di rating (Moody's, che ha tagliato Aspi a 'junk' a inizio gennaio, ndr), potrebbe determinare, come potenziale effetto, la richiesta» da parte della Bei e della Cdp «di prestiti erogati ad Autostrade per l'Italia per un importo di circa 2,1 miliardi di euro, di cui circa 1,8 miliardi garantiti da Atlantia, con conseguente assorbimento di linee di credito di Atlantia e di Autostrade per l'Italia».

Fitch ha declassato le emissioni a medio termine (Emtn) da 10 miliardi di euro di Atlantia a «BB» da «BBB». Ha abbassato anche i rating di default delle emissioni a lungo termine (Idpi) di Autostrade per l'Italia Spa (Aspi) a 'BB +' da 'BBB +' e l'Idr di Aeroporti di Roma (AdR) a 'BBB-' da 'BBB +'. Le valutazioni rimangono su Rating Watch Negative (Rwn).

Sia Aspi che AdR, come ricorda Fitch, sono risorse infrastrutturali gestite e di proprietà di Atlantia. L'agenzia di rating spiega che avviene dopo «la decisione del governo italiano di modificare unilateralmente le norme esistenti sulla concessione del pedaggio stradale per legge che, a nostro avviso, ha un impatto negativo significativo sul profilo creditizio del gruppo».

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