Assindustria VenetoCentro sarà un anno incerto e accidentato

PADOVA. Per Assindustria Venetocentro (Vc) il 2020 sarà un anno «verosimilmente incerto e accidentato, tra le nubi all'orizzonte dell'economia mondiale, la guerra dei dazi, la crisi dell'auto e la 'quasì recessione tedesca», con una inclinazione all'incertezza che risulta la percezione comune nei giudizi del 73,6% delle 576 aziende interpellate fra ottobre e novembre scorsi.
Lo studio, dal titolo «Indagine sulle aspettative economiche e di crescita», è stato curato dalla stessa associazione imprenditoriale in collaborazione con la Fondazione Nordest. In base a ciò che gli industriali delle due province si attendono, in sostanza, la domanda interna è prevista in calo per oltre un interpellato su quattro e in crescita da meno di uno su cinque, mentre reggono le aspettative degli ordini dall'estero (il 31,6% sostiene che aumenteranno).
Il 34,3% del campione, inoltre, presume di assumere nuovo personale entro la prima metà dell'anno, mentre dodici mesi fa la quota sfiorava il 40%. Quasi sei imprenditori su dieci continueranno ad investire come lo scorso anno ma quelli che dicono di ritenere più opportuno congelare nuove iniziative sono il 21,2%, anche se quasi il 20% dice che nel 2020 investirà più che in passato.
«Chiuso il sipario sulla manovra per il 2020, che è stata un'occasione persa - è il punto di vista della presidente, Maria Cristina Piovesana - il Governo cambi passo nella politica economica, superando divisioni e scelte di bandiera inutili, costose, incapaci di produrre effetti sulla crescita».
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