Aeroporto Catullo ancora da ricapitalizzare, servono altri 30 milioni di euro

Il 21 settembre prossimo si terrà un’assemblea straordinaria della Catullo Spa, la società che gestisce l’aeroporto di Verona, che deliberà un aumento di capitale da 30 milioni di euro. La decisione, che nella sostanza era già stata presa dall’assemblea che ha nominato il nuovo Consiglio di amministrazione il 26 giugno scorso, si è resa necessaria per l’aumento dei costi del “Progetto Romeo”, determinati da una parte dal “decreto aiuti” del governo, che ha imposto di adeguare i prezzari delle commesse, dall’altra dai maggiori costi dell’energia.
Il nuovo aumento di capitale, dopo quello da 35 milioni di euro del maggio 2021, è al centro delle discussioni cittadine, anche perché potrebbe segnare il ridimensionamento di due soci storici dello scalo e la crescita conseguente della quota di maggioranza della Save di Enrico Marchi.
Il primo è il Comune di Verona, alle prese con grandi problemi di bilancio e con in mano una quota del 4,6% non in grado di incidere sulle strategie future; il secondo è la Fondazione CariVerona, che a giugno aveva già ufficializzato la propria volontà di vendere la sua partecipazione del 3,01%. CariVerona probabilmente seguirà l’aumento di capitale per poi vendere successivamente, ma è un fatto che, se queste previsioni si realizzassero, Save potrebbe sfiorare se non superare la maggioranza assoluta del capitale del Catullo, mentre adesso ha il 43,45% dello scalo.
Da un punto di vista tecnico una volta deliberato l’aumento i soci - nell’ordine Save, Camera Commercio Verona, Provincia di Trento, Provincia di Verona, Comune di Verona, Fondazione CariVerona, Provincia di Bolzano e Provincia di Brescia- avranno tempo fino al 30 novembre per esercitare.
Nel caso in cui si verificasse dell’inoptato per la mancata o parziale sottoscrizione di alcuni soci, l’eventuale quota che dovesse consentire a Save di superare il 50,01% del capitale andrebbe messa a gara con un prezzo di emissione che parte da 23,70 euro per azione. Il prezzo è stato determinato dal Cda sulla base di una “fairness opinion” della società Intermonte. Insomma, al di là delle conseguenze politiche, l’aumento di capitale porterà con sé un rafforzamento di Save a Verona.
Del resto, Enrico Marchi in dichiarazioni alla stampa nelle scorse settimane non ha fatto mistero della sua volontà di crescere ancora negli aeroporti, puntando per esempio sullo scalo di Charleroi in Belgio. Il rifinanziamento garantirà anche una maggiore capacità di affrontare le sfide future dell’aeroporto e di sostenere investimenti complessivi per 160 milioni.
Il progetto Romeo vuole rendere lo scalo più moderno, sostenibile ed in grado di gestire la crescita del traffico aeroportuale. La società stima, infatti, che dopo l’anno di picco del 2019 con 3,6 milioni di passeggeri già quest’anno si avvicinerà a questa cifra, per poi crescere progressivamente fino ai 6 milioni di passeggeri tra il 2026 ed il 2027.
Il nuovo Cda del Catullo in carica da giugno è composto dal Presidente Paolo Arena e i consiglieri Alessandra Bonetti (neo AD), Rita Carisano, Fabio Gava, Flavio Piva e Monica Scarpa (riconfermati), neoeletti il Vicepresidente Lorenzo Delladio e i consiglieri Daniele Giacomazzi e Marco Wallner.
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