Cagnotto, Banti e Pilato: l’anteprima di Sport Business Forum a Trieste

Le stelle di Sport Business Forum nell’anteprima triestina: appuntamento giovedì e venerdi tra il Palazzo della Regione e Trieste Campus

La redazione
Tania Cagnotto (LaPresse)
Tania Cagnotto (LaPresse)

Tre protagoniste. Tre campionesse e, naturalmente, tre persone con il loro vissuto. Tania Cagnotto, Caterina Banti e Benedetta Pilato sono le stelle di Sport Business Forum nella sua prestigiosa anteprima triestina. Giovedì e venerdì, in due sedi (Palazzo della Regione e Trieste Campus), le vedremo sul palco, per raccontarsi.

SBF debutta così in Friuli Venezia Giulia, una settimana prima del programma che si svolgerà in Veneto (Treviso, Longarone, Cortina e soprattutto Belluno) per uno show dello sport e della sua economia, tra storie e visioni, tra analisi di settore e suggestioni di memoria. A Trieste il programma prevede un evento di apertura giovedì alle 17, nel Salone di Rappresentanza della Regione Fvg, con la presentazione del report sull’impatto degli sport acquatici nella comunità di Trieste; la ricerca sarà presentata da Tiziano Agostini, direttore del Laboratorio di Psicologia dello Sport dell’Università di Trieste. Interverranno le istituzioni, da presidente della Regione Massimiliano Fedriga a Elisa Lodi, assessora comunale allo Sport.

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Giancarlo PadovanGiancarlo Padovan

Sotto la conduzione di Luca Piana, vicedirettore del Gruppo Nored Est Multimedia con delega all’economia, si confronteranno Fabio Bignolini, amministratore delegato di NL Comp Northern Light, Franco Del Campo, direttore Centro FIN Trieste e piscina Bianchi, Mitja Gialuz, presidente della Società Velica Barcola e Grignano, Stefano Longhi, direttore generale Olimpic Sails, Enrico Samer, presidente e amministratore delegato di Samer & Co. Shipping.

SBF dà spazio anche alla pratica attiva. Venerdì alle 10,30 alla Piscina Bruno Bianchi per “H2o Invecchiare con stile” si alterneranno staffette miste di nuoto aperte al pubblico. Nella stessa giornata, dalle 15 alle 20, sessioni di padel da 20 minuti con maestro e attrezzatura fornita da Trieste Campus. Per iscriversi basta collegarsi con sportbusinessforum.com e visitare la sezione del programma, evento per evento.

Tania Cagnotto: il primo tuffo in una fontana, poi una carriera da mito

C’era una fontana, nel centro sportivo dell’Acqua Acetosa, Roma. Tania Cagnotto ci finì dentro, quando aveva tre anni. Tutti pensarono che fosse una caduta. Ma la storia ha dimostrato che si trattava di un tuffo: il primo della sua vita. «Lei non sapeva ancora nuotare – racconta al sito della Federnuoto Giorgio Cagnotto, mito dei tuffi italiani, suo padre, tecnico della nazionale – era salita sul bordo perché voleva guardare i pesci rossi; ed è scivolata. Tenerla lontana dall’acqua era impossibile! Dall’anno successivo ha iniziato a frequentare le piscine».

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La redazione
Tania Cagnotto

Fu una buona scelta, visto che Tania è l’unica donna italiana ad aver vinto un oro mondiale nei tuffi, oltre ad essere l’europea con il maggior numero di podi in carriera. A Rio 2016 si è aggiudicata il bronzo dal trampolino di 3 metri e l’argento nel trampolino sincro, con Francesca Dallapé. Oggi, dopo il ritiro, è vicepresidente della Federnuoto, in rappresentanza degli atleti.

Ha detto al Piccolo: «Mamma Carmen è stata la mia allenatrice per i primi anni della mia carriera. Poi è subentrato papà Giorgio. Per la mia esperienza, in una famiglia il rapporto allenatore-atleta è gestibile. Ci vuole però intelligenza. Da entrambe le parti».

A Sport Business Forum interverrà come ospite dell’incontro “La signora dei tuffi: tra successi, famiglia e sogni”, giovedì 29 maggio intorno alle 18, nel corso dell’evento di apertura della due giorni, nel Salone di Rappresentanza della Regione, intervistata da Giovanni Marzini, giornalista, editorialista del Piccolo e direttore IES Magazine.

Caterina Banti, due lauree, 4 lingue, due ori olimpici: la ragazza geniale

Per Caterina Banti accade una cosa decisamente speciale: ha vinto due ori olimpici (a Tokyo e a Parigi nel Nacra 17 con Ruggero Tita) eppure si tratta di “uno dei” risultati di un percorso di vita che francamente è impressionante. Non è una velista precoce: ha iniziato solo a tredici anni, dopo aver provato altri sport come scherma, equitazione e danza.

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Caterina Marianna Banti, romana, regina del Nacra 17

Parla quattro lingue: inglese, francese, spagnolo e arabo. Ha una laurea triennale in Storia e Civiltà dell’Oriente e del Mediterraneo alla Sapienza di Roma e una magistrale in Lingue e civiltà orientali, alla Orientale di Napoli. Ha viaggiato con il padre, glottologo, in Africa e ha vissuto per un anno a Tunisi. Ora si prepara a diventare manager dello sport, studiando in corsi di alta formazione.

Ha detto al Piccolo: «Per vincere un oro olimpico serve, intanto, l’umiltà di non dare nulla per scontato. Niente è acquisito. Bisogna prendere in considerazione ogni dettaglio, anche il minimo, perché può fare una grande differenza. Noi siamo riusciti a costruire un team di persone eccezionali che ci hanno sostenuto e supportato in questi anni, che ha collaborato. Siamo riusciti a rendere la nostra diversità un punto di forza: siamo riusciti a essere complementari e abbiamo avuto tanti soggetti fondamentali al nostro fianco».

A Sport Business Forum sarà al centro di un’intervista pubblica concotta da Roberta Mantini, giornalista quotidiani gruppo NEM Nord Est Multimedia. Appuntamento con “Sport in mare: l’oro nella vela di Parigi 2024”, venerdì 30 maggio alle ore 16,30 a Trieste Campus (via Vittorio Locchi, 25).

Benedetta Pilato: sogni e ambizioni di un talento che nuota nel futuro

Sapete come e perché questa fuoriclasse ha iniziato a nuotare in vasca? L’ha fatto per terapia. Ad appena dieci mesi di vita Benedetta aveva un problema alle gambe, come ha rivelato lei stessa, più volte, e alcuni medici avevano detto ai genitori che non avrebbe mai camminato. E invece eccola lì, a smentire il destino, a smentire addirittura se stessa. C’è una storia, che rivela il suo carattere. Da bambina, alla prima gara della sua vita, ebbe paura e lasciò la piscina dove si svolgeva la competizione. Il papà e la mamma la portarono via, ma la storia non finì lì. Nel pomeriggio la piccola decise di tornare e superò quel blocco psicologico. Il risultato è una campionessa capace di vincere l’argento mondiale (2019, Gwangju, Corea del Sud) a quattordici anni e mezzo, e di ottenere un oro, un altro argenti e due bronzi ai Mondiali, più innumerevoli altri titoli, più un quarto posto ai Giochi che ha fatto tanto discutere, dopo una sua intervista felice: era una vittoria o una delusione?

Ha detto: «Mi fa stare bene essere in compagnia, stare con i miei amici, anche a non fare nulla, non per forza devi fare cose eclatanti. Lo sport deve essere vissuto in modo sano. Per me non è assolutamente un’ossessione».

Venerdì 30 maggio alle 18 dialogherà con due intervistatori: Fabrizio Brancoli, vicedirettore quotidiani gruppo NEM Nord Est Multimedia con delega al Piccolo e agli Eventi; e Franco Del Campo, direttore Centro Federale FIN Trieste e piscina Bruno Bianchi. Appuntamento al Trieste Campus con “Nuotare verso il futuro: le ambizioni di una giovane campionessa”.

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