Rinasce a Cortina l’iconico trampolino olimpico del 1956, ecco come
Simico vuole riportarlo al suo antico splendore. Come? Con un ascensore, ma non solo. Il dt Lucia Samorani: «Se sarà possibile vogliamo costruire una struttura con funi per ricreare la magia del salto nel vuoto»

Simico non fa promesse, ma ammette che c’è l’intenzione di provare a migliorare l’attuale progetto di riqualificazione del trampolino Italia. Come? Cercando di realizzare in futuro un ascensore omologato esterno (non entro i Giochi) per permettere a tutti di accedere alla cima del monumento.
E proprio dal punto più alto della struttura – raggiunto dopo essere entrati nel corpo del trampolino ed aver preso il vecchio ascensore interno – il direttore tecnico di Simico, Lucia Samorani, spiega quello che intende fare la società: «Se ci saranno i fondi per l’ascensore le idee per il trampolino sono due», afferma, «realizzare un palco nel punto di atterraggio, dando il via ad una nuova stagione di eventi a Cortina e costruire un sistema sicuro per riprodurre l’emozione del salto olimpico, con l’utilizzo di funi a cui verrebbero agganciate le persone per raggiungere a “volo d’angelo” il campo da calcio sottostante, ovvero l’ex area di arrivo del trampolino».
«Se sarà possibile», aggiunge Fabio Massimo Saldini, ceo di Simico, «lo faremo per dare la possibilità a tutti di utilizzare una struttura che recupereremo con un investimento importante. Per farlo dovrà essere realizzato un ascensore, ma bisogna trovare un equilibrio con la Soprintendenza perché, giustamente, non vuole che vengano modificati in nessun modo la sezione e il prospetto del trampolino da un punto di vista di altezze, luce e finestre. La cosa più semplice sarebbe fare un ascensore esterno in vetro, così da non intaccare il prospetto».
Le prime fasi di cantiere

A ristrutturare il trampolino sarà la ditta bergamasca Ecoedile, che a lato di un tavolo tecnico, ha spiegato su cosa si concentreranno le prime fasi di lavoro: «Abbiamo iniziato a montare il ponteggio multidirezionale che verrà completato nel mese di agosto», afferma il dg Enzo Nembrini. «Monteremo anche un ascensore da cantiere esterno per facilitare le operazioni e verrà poi installata una gru a fine mese. A seguire, monteremo una seconda gru davanti al dente per aiutare la ristrutturazione delle tribune, dove monteremo dei ponteggi che in quell’area non sono banali da installare. Terminate le prime opere, inizierà la fase di pulizia: toglieremo tutto il legname marcio, le scossaline e le parti sottostanti per poi iniziare le parti di rinforzo strutturale che saranno in fibra di carbonio, con un sistema di martinetti che avrà un monitoraggio nel tempo».
«L’obiettivo che ci siamo imposti con la stazione appaltante», prosegue, «è quello di consegnare il trampolino finito per i Giochi. Poi, nel 2026, consegneremo le tribune e il locale ristorante».
l’adeguamento strutturale
«Per il trampolino verrà fatto un restauro conservativo e un adeguamento sismico», prosegue il direttore generale. «Verranno inserite delle fibre e dei tiranti in carbonio che avranno un attento monitoraggio. La fibra di carbonio è una tecnologia strutturale innovativa, in grado di assorbire le sollecitazioni. È come mettere un cerotto sulla ferita, un nastro che va in aderenza sulla struttura. Verrà poi rifatta tutta la parte esterna con delle malte tixotropiche che, con l’aggiunta di additivi reologici, presentano un comportamento non newtoniano. La loro viscosità cambia in base alle sollecitazioni. Verrà infine realizzato un restyling completo di tutta la parte in legno. Lo riporteremo al suo splendore con tecniche costruttive non invasive, grazie ad operazioni dettagliate».
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