Lo sciatore paralimpico De Silvestro: «Voglio regalare emozioni ai miei fan di casa»
L’atleta di San Vito di Cadore sta preparando le gare a Cortina: «Ora ci guardano di più, si vede anche dall’interesse degli sponsor. Le emozioni saranno tantissime, ma lo vedo come un aspetto positivo»

Poter disputare le Paralimpiadi a pochi metri da casa è una cosa che non capita tutti i giorni. Lo sa bene René De Silvestro, sciatore paralimpico di San Vito di Cadore, pronto a giocarsi tutte le sue carte per conquistare una medaglia sulle nevi di Cortina nel marzo 2026.
La caduta in allenamento nel 2013, prima di una gara di sci, con la conseguente lesione midollare, avrebbe potuto togliergli l’amore per questo sport, ma così non è stato. René la passione non l’ha persa, è entrato nel mondo paralimpico e sugli sci si è guadagnato una serie lunghissima di successi, tra cui un argento nel gigante ed un bronzo nello slalom a Pechino nel 2022. La medaglia più bella però potrebbe mettersela al collo sulle sue nevi.
Manca sempre meno tempo all’appuntamento con le Paralimpiadi. Secondo lei, Cortina e l’Italia saranno pronte per un evento del genere?
«Sono fiducioso che l’Italia e Cortina si faranno trovare pronti. Credo ci sarà tanta gente ed è fondamentale che le opere necessarie siano completate a regola d’arte. La cosa più grande che posso augurare è proprio questo, l'essere pronti dal punto di vista dell’ospitalità e della viabilità, perché per quanto riguarda il lato organizzativo sono convinto non ci saranno problemi».
Quanto può servire un evento sportivo come questo al territorio che lo ospita?
«È un momento importante, un’occasione da sfruttare. Potremmo far vedere al mondo questi posti bellissimi. Mi aspetto che, se verrà fatto un buon lavoro lato media e comunicazione, ci sarà un grande seguito di pubblico. Si torna in Europa dopo gli ultimi appuntamenti in Asia e qui gli sport invernali sono molto più seguiti, con la possibilità di vedere le gare a degli orari consoni alla nostra routine, non come le ultime volte».
Crede che, con i vari interventi in programma riguardo all’accessibilità di impianti e strutture, si possa ridurre il gap con nazioni attualmente più sviluppate su questo tema?
«Era necessario intervenire sull’accessibilità. Cortina, ma anche altre zone, avevano bisogno di un bel rinnovo da questo lato. Certo, ci sono ancora città e paesi molto più avanti, ma tutto quello che si farà sarà all’avanguardia e pensato per le varie persone che ne hanno bisogno. Sono anni che si parla di una montagna accessibile, è ora di fare passi avanti in questa direzione e le Paralimpiadi rappresentano un’ottima rampa di lancio».
Passiamo alle gare. Cosa si aspetta da queste Paralimpiadi?
«Voglio arrivare all’appuntamento pronto a tutto. Mi spiego meglio, punto a sapermi adeguare ad ogni condizione, ad ogni imprevisto che può capitare poi in gara. Mi sto allenando per essere capace di gestire al meglio ogni situazione così da potermi giocare qualcosa di importante in ogni specialità».
Tra le tante cose, dovrà saper gestire le emozioni del gareggiare vicino casa in una rassegna a cinque cerchi. Come si regolerà?
«Certo, le emozioni saranno tantissime ma lo vedo come un aspetto positivo. La gente mi seguirà da vicino e spero, grazie alla forza che mi daranno, di poter regalare a mia volta delle emozioni. Sono consapevole che non sarà una situazione facile da gestire, ma mi sto allenando anche per quello».
Cosa dobbiamo aspettarci dalla squadra italiana?
«Per quanto riguarda il mio sport, lo sci, siamo tra le nazioni più forti. Il team è molto talentuoso e ben allenato, tutti vogliono centrare l’obiettivo più importante, cercando di regalare tante gioie ai tifosi».
A proposito di tifo, secondo lei è aumentata l’attenzione verso gli sport paralimpici?
«Sicuramente. Negli ultimi anni siamo molto più osservati e lo si vede anche dall'interesse che hanno gli sponsor nei nostri confronti. Le Paralimpiadi sono un evento che va oltre lo sport. Ogni atleta ha una sua storia da raccontare. Una parentesi di vita utile agli altri. Questo le rende un evento unico».
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