Olimpiadi Milano Cortina, svelati i primi dettagli sulla cerimonia di chiusura all’Arena di Verona
L’evento si chiamerà “Beauty in action” e vedrà il coinvolgimento di oltre 800 persone. Saranno usati materiali riciclati, addirittura vecchi deltaplani, per creare degli abiti che diventeranno delle sculture viventi durante lo spettacolo

Svelati i primi dettagli della cerimonia di chiusura dei Giochi olimpici Milano Cortina 2026 che si svolgerà all’Arena di Verona il prossimo 22 febbraio.
L’evento si chiamerà “Beauty in action”, diventerà una testimonianza di storia e parte di un racconto italiano con protagonista il ballerino Roberto Bolle: “Sono felice di essere uno dei protagonisti della cerimonia – ha detto Bolle tramite una video pillola -. Dopo Torino, sarà ancora più importante ed emozionante”.
Sarà un’esplosione di energia, con gli atleti coinvolti in maniera attiva. Sarà modificato l’assetto tradizionale del palco, che avrà una forma iper-tecnologica e sarà posto al centro dell’Arena.
Saranno oltre 800 le persone coinvolte, circa 200 gli artisti, musicisti e performer. Saranno usati materiali riciclati, addirittura vecchi deltaplani, per creare degli abiti che diventeranno delle sculture viventi durante lo spettacolo. Ci sarà un confronto tra artisti, con la musica lirica protagonista.
I primi dettagli sono stati svelati durante l'evento Road to Closing Ceremony che si è svolto a Verona oggi giovedì 6 novembre 2025 nelle sale del Teatro Filarmonico. Hanno partecipato alla conferenza Andrea Varnier e Giovanni Malagò, rispettivamente ceo e presidente di Fondazione Milano Cortina, il vicepremier Matteo Salvini, il ministro dell’Agricoltura, il presidente del Veneto, Luca Zaia, Francesco Lollobrigida e Damiano Tommasi, sindaco di Verona. L’Arena, non bisogna dimenticarlo, ospiterà anche la cerimonia di apertura delle Paralimpiadi.
“Sono emozionato perché sono veronese - afferma Andrea Varnier, ceo di Fondazione Milano Cortina -. Le cerimonie sono i momenti più seguiti, quella di apertura ma anche quella di chiusura. Quella di apertura è molto più formale, è il biglietto da visita dei Giochi. Quella di chiusura è una festa, le gare sono finite e gli atleti sono rilassati. Celebreremo i volontari, oltre agli atleti”.
“C’è tanta soddisfazione ma anche tensione - afferma il vicepremier Matteo Salvini -. Quello che rimarrà sul territorio saranno le varianti in Cadore, che miglioreranno la viabilità della Val Boite. A Milano resterà un grande studentato, lasciamo un’eredità importante. Tanti dicevano: non ce la faranno mai, invece siamo qui. Ad oggi sono stati venduti più di 850 mila biglietti e Verona sarà capitale mondiale di inclusione”.
“A Verona non siamo per caso - afferma Luca Zaia, presidente del Veneto -. I dossier erano tre e noi ci siamo inseriti in volata. Non è stata una passeggiata, abbiamo portato a casa questa grande sfida. La cerimonia è stata una discussione: tutti pensavano si facesse a Milano, ma io ho voluto inserire l’Arena in questa partita”.
“Questa opportunità si è creata nel tempo, abbiamo vinto di corto muso sulla Svezia – afferma Giovanni Malagò, presidente di Fondazione Milano Cortina -. Luca Zaia mi chiamò una sera e mi chiese se si poteva mettere il doppio nome all’evento. Chiamai il Cio e mi dissero: si può fare perché non è stato previsto di non farlo. In merito alla Cerimonia, speriamo che la presidente del Consiglio sarà parte dell’evento. Sono appena stato a Losanna: hanno un grande entusiasmo, vogliono tutti venire e visitare l’Italia. Il ministro Salvini è stato molto collaborativo ed ha accelerato le pratiche delle Olimpiadi”.
“Questa è una situazione particolare - afferma Damiano Tommasi, sindaco di Verona -. Per noi sarà un evento unico e la città si sta preparando in sordina senza alzare troppo la testa. L’attenzione è tanta, le cerimonie poteranno un grande afflusso. Sarà per noi un banco di prova. C’è l’adrenalina della competizione”.
“L’area dolomitica rappresenta un orgoglio per il nostro paese - afferma Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura -. Ci sarà una promozione del territorio. L’Italia è piccola, ma qui abbiamo il meglio che c’è sul pianeta”.
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