Cortina, il Comune presenta il piano per la gestione della pista da bob: «Sarà sostenibile anche dopo i Giochi»

Presentato il piano economico-finanziario per la gestione dello Sliding Centre Eugenio Monti. Il Comune e la Regione puntano a un impianto sostenibile e multifunzionale: gare, allenamenti, turismo e taxi-bob

Francesco Dal Mas
Un rendering del futuro Sliding Centre di Cortina d’Ampezzo
Un rendering del futuro Sliding Centre di Cortina d’Ampezzo

La pista di bob è stata contestata per i costi di costruzione. Non solo, anche per quelli di gestione. Ieri il Comune di Cortina ha annunciato di avere le risposte sotto forma di un Piano economico finanziario «per garantire la gestione sostenibile dello Sliding centre Eugenio Monti e la piena funzionalità della pista anche nel periodo post-olimpico».

Un piano, messo a punto con la Regione e il supporto di Kpmg. Anzi, la Regione ha stanziato 3 milioni di euro per sostenere la fase di avvio dell’impianto nel triennio 2025–2027, «dedicati», si precisa, «non al ripianamento di perdite di esercizio ma all’acquisto degli allestimenti e delle prime forniture».

Nella nota diffusa ieri dai piani alti di Corso Italia non si precisano i costi complessivi della gestione (l’ipotesi era di un milione e mezzo circa) e le perdite di esercizio (almeno per i primi cinque anni). Si spiega, però, che «il piano si basa su un rigoroso controllo dei costi, sulla diversificazione delle fonti di entrata e sulla valorizzazione delle attività sportive e turistiche, assicurando una gestione efficiente e duratura, azzerando o riducendo al minimo il contributo pubblico una volta entrata a regime la gestione della pista». Corso Italia conferma che la pista resterà «pienamente operativa anche dopo i Giochi, diventando sede di un calendario sportivo internazionale».

Fondazione Cortina, con le federazioni delle discipline sportive, «è già al lavoro per definire gare ufficiali e periodi di allenamento che garantiranno un utilizzo tecnico regolare dell’impianto, rendendolo una risorsa stabile e strategica per il territorio».

Ma anche i non atleti potranno provare l’ebrezza di scendere per una pista da bob olimpica. L’idea, infatti, è che l’impianto diventi anche “polo turistico e ludico delle bob-race” . I taxi-bob, definiti «una sorta di attrazione da parco divertimenti con piloti professionisti» , scenderanno sia d’inverno che d’estate con a bordo, si scommette, visitatori, ma anche residenti cortinesi.

Poi, per far quadrare i conti della pista si useranno anche gli introiti ottenuti da «entrate complementari generate da alcuni asset immobiliari del Comune», come l’ex Panificio e l’area di piazza Mercato, oggetto di riqualificazione. Grazie agli investimenti curati da Simico, questi spazi saranno resi funzionali, generando una redditività strutturale destinata a contribuire alla copertura dei costi operativi dell’impianto e forniranno un sostegno concreto all’equilibrio economico di lungo termine previsto dal piano.

«La nuova pista da bob di Cortina è molto più di un’infrastruttura sportiva: è il simbolo di ciò che il Veneto e l’Italia sono capaci di costruire», afferma il presidente Luca Zaia. «Un’opera di grande valore tecnico e architettonico, che sarà motore di crescita per lo sport giovanile, per il turismo invernale ed estivo e per tutto il nostro territorio montano. Questo Sliding Centre diventerà un punto di riferimento internazionale, ospitando allenamenti, gare e meeting che formeranno nuove generazioni di campioni, nel solco dell’eredità lasciata da Eugenio Monti, il leggendario’rosso volante».

Gianluca Lorenzi, il sindaco, avverte che grazie ad a un piano finanziario serio, al sostegno della Regione Veneto e al lavoro sinergico di questi mesi, «oggi possiamo dire che questa struttura ha basi solide per guardare al futuro».

E aggiunge: «Non vogliamo lasciare cattedrali nel deserto, ma luoghi vivi e frequentati, capaci di generare valore, per gli sportivi, per i turisti, per tutta la nostra gente. È un progetto su cui continueremo a lavorare con determinazione. Perché questa pista, nata tra mille discussioni, sarà invece una delle eredità più belle che lasceremo alle generazioni future».

Intanto l’europarlamentare Elena Donazzan annuncia che organizzerà un convegno al Parlamento europeo per valorizzare il significato ingegneristico, industriale e ambientale di questa realizzazione.

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