Olimpiadi a Cortina, sospesa la vendita dei biglietti per lo sci donne
Le incertezze sulla reale realizzabilità della nuova cabinovia impattano sul numero di spettatori ammessi alle gare sulla Olympia e costringono la Fondazione MIlano Cortina a temporeggiare

Fondazione Milano Cortina 2026 si rifugia dietro un “no comment” sulla vicenda della cabinovia Apollonio-Socrepes. MiCo non vuole prendere posizioni in merito: una scelta politica, è chiaro, troppo delicata la situazione dell’impianto a fune ritenuto fondamentale per la logistica delle Olimpiadi nell’area di Cortina.
Ed ogni parola di troppo potrebbe fare innervosire la società responsabile delle infrastrutture dei Giochi, Simico e il suo ceo, Fabio Massimo Saldini.
Ma è evidente che c’è una certa tensione: arrivare a metà maggio senza un bando di gara e con le aziende di settore molto titubanti sull’opera, non farebbe dormire sonni tranquilli a nessuno, nemmeno alla persona più ottimista.

Oggi le speranze di vedere la cabinovia prendere forma non sono del tutto svanite, ma se l’impianto non si farà Fondazione MiCo conferma il taglio dei biglietti: «Siamo in attesa di notizie in merito alla cabinovia», afferma un portavoce di Fondazione Milano Cortina 2026.
«Qualora Socrepes non dovesse essere realizzata, avrà un impatto sulla capienza totale dell’area di gara e quindi sulla biglietteria. Sarà un taglio di migliaia di biglietti ogni giorno, ma non la metà».

«Non sapendo se l’impianto verrà realizzato o non verrà realizzato», conclude la Fondazione, «preferiamo non commentare e attendere le informazioni del caso da parte di Simico».
Prosegue quindi il gioco delle parti fra le due realtà responsabili della buona riuscita dei Giochi, ma nel frattempo i giorni passano e del bando Apollonio-Socrepes ancora nulla all’orizzonte.
Il ricorso dei residenti
La questione è complessa, soprattutto da un punto di vista tecnico e geologico, ma anche sociale. Infatti, il gruppo di residenti di Cortina ai quali è stato notificato l’esproprio di case e terreni, non sembra per nulla intenzionato a mollare la presa e farà valere le proprie ragioni al Tribunale Regionale del Veneto.
Uno nucleo di queste persone, tramite i propri avvocati, avrebbe già redatto e aggiornando cartelle e documenti per andare avanti con il ricorso. Resta solo da capire se ad intraprendere questa strada sarà l’intero blocco di abitanti. Inoltre, negli ultimi giorni, sarebbe stato messo nero su bianco un nuovo documento riguardante un altro punto critico dell’opera, basato su fonti storiche.
Le aziende di settore
La grande preoccupazione derivante dai forti ritardi sulla realizzazione della cabinovia è stata ulteriormente implementata dopo che alcune aziende di settore, specializzate nella costruzione di impianti a fune, hanno dimostrato una certa perplessità sullo stato dell’opera. Anche se, ad oggi, la partita resta aperta e la realizzazione dell’impianto sembra ancora possibile.

Ad incidere sulla costruzione della cabinovia sono i tempi (strettissimi), i risultati delle indagini del suolo, i ricorsi dei residenti, la reperibilità di materiali e forza lavoro, eventuali contrattempi (l’impianto sorgerà su una frana) e, aspetto da non sottovalutare, il possibile danno di immagine per le aziende costruttrici.
Gli studi geognostici
Simico, nel frattempo, ha appaltato alla società Georicerche Srl l’esecuzione delle indagini geognostiche del suolo e sottosuolo dove sorgerà il nuovo impianto di risalita. Stando alle informazioni inserite sul portale degli appalti, la data di aggiudicazione dell’incarico è dello scorso 29 aprile, per un importo pari a 139.900 euro.
Il piano delle opere di simico
Il Piano delle opere di Simico, consultabile da chiunque sul sito della società, prevede l’aggiudicazione della gara per il prossimo 30 maggio e l’inizio dei lavori il prossimo 1 giugno. Una data inverosimile, quanto meno per il lavori strutturali: infatti, una volta conclusa la gara, la società vincitrice dovrà redigere un progetto esecutivo che richiederà almeno un mese e mezzo.
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