Venezia 82: apertura con Coppola, Herzog e il monologo brillante di Emanuela Fanelli
La cerimonia inaugurale della Mostra del Cinema di Venezia 2025 regala emozioni e ironia. Sul palco Francis Ford Coppola, che omaggia Werner Herzog con il Leone d’Oro alla carriera, e la presentatrice Emanuela Fanelli, protagonista di un monologo applauditissimo

Pochi lustrini, tanto monocromo per restituire quell’aura di perfezione essenziale che emana La Grazia. Il primo red carpet di Venezia 82 vede poche passerelle politiche (sorridente il ministro della Cultura Alessandro Giuli), tanto cinema (è planata anche Hollywood con Cate Blanchett) e un tocco di musica (rap). Quasi fosse una sintesi del film di Paolo Sorrentino.
Entrati in Sala Grande, la Mostra regala mezz’ora di grandi emozioni e di risate: va in scena la cerimonia di apertura con tre protagonisti, in rigoroso ordine di apparizione: Emanuela Fanelli, Francis Ford Coppola e Werner Herzog.
Fanelli, nel ruolo di brava presentatrice, segna subito lo scarto che esiste tra lei e una madrina: supera di slancio un problema di audio nel suo video introduttivo, sale sul palco e dá vita a un monologo strepitoso sulla Mostra: «È con la mia faccia che ha deciso di presentarsi, e comunque non è un festival, devo dirlo perché il presidente della Biennale ci tiene e io obbedisco, non per educazione ma per servilismo».
Poi aggiunge: «Ci aspettano troppi giorni di film che non capiremo e dei quali esalteremo aspetti come i movimenti di macchina». Si fa più seria quando racconta della sua prima volta al cinema e delle emozioni che il cinema produce: «Tira fuori la parte migliore di noi, è una scuola di emozioni. Che bello se avessimo nella vita di tutti i giorni questi livelli di empatia». Poi, la corrispondenza con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Conquistato il pubblico, Emanuela Fanelli presenta Francis Ford Coppola che ha il compito di fare la laudatio di Werner Herzog, Leone d’oro alla carriera. «Più che premiare Herzog, dobbiamo ringraziare che esista», dice il grande regista, 86 anni.
«La sua vita ha riempito pagine di enciclopedia. Se Herzog ha limiti non li ho ancora visti». Coppola ed Herzog si dividono gli applausi di una sala tutta in piedi per loro. Prima il regista tedesco ringrazia Venezia («Il festival è sempre stato accogliente con me») e lo stesso Coppola («Un amico che mi ha aiutato spesso»), racconta la profondità e il coraggio della sua ricerca, del suo nuovo film Ghost elephants che debutta proprio a Venezia («Ma più che di elefanti, parla di spiriti»). Commozione, sipario. —
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