Valditara: «Chi boicotta l’orale alla Maturità sarà bocciato»

La presa di posizione del ministro dell’Istruzione dopo i due casi all’esame di Stato. La risposta dello studente padovano: «Spiacevolmente sorpreso, serviva una riflessione. Il problema esiste»

Carlo Bellotto
Il ministro dell'Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara
Il ministro dell'Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara

Non sarà più possibile fare scena muta all’esame di Maturità come forma di protesta: dopo i casi avvenuti in Veneto – due studenti si sono rifiutati di sostenere l’esame orale – il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha deciso di intervenire e assicura che la riforma dell’esame (che non si chiamerà più di Stato ma semplicemente Maturità) contemplerà il fatto che se un ragazzo non si presenta all’orale o volontariamente decide di non rispondere alle domande dei docenti, non perché non è preparato, ma perché vuole “non collaborare” o “boicottare” l’esame, dovrà ripetere l’anno.

L’altro giorno una studentessa liceale di Belluno si è rifiutata di sostenere l’esame orale alla maturità allo scientifico Galilei per «liberarsi di un peso, portato dentro a fatica per cinque anni».

È il secondo caso in Veneto dopo quello dello studente del liceo scientifico Fermi di Padova, Gianmaria Favaretto, 19 anni, che pur non sostenendo l’orale, ha ottenuto comunque il diploma perché aveva già superato la sufficienza grazie ai voti dei crediti dell’ultimo triennio. Anche in questo caso, ha spiegato la studentessa 19enne Maddalena Bianchi, la scelta è stata presa per protestare contro «i meccanismi di valutazione scolastici, l’eccessiva competitività, la mancanza di empatia del corpo docente».

Dalla parte di Maddalena e di Gianmaria scendono in campo gli studenti della Rete. «È una protesta giusta, lo abbiamo detto tante volte, l’esame va ripensato», sostiene Bianca Piergentili, che è la coordinatrice del movimento studentesco.

Niente orale alla Maturità: perché capisco quel rifiuto emotivo
Fulvio ErvasFulvio Ervas
Uno studente all'esame di maturità

Favaretto: «Non c’è stato dialogo»

Alla decisione del ministro, che non sarà più possibile non sottoporsi all’orale all’esame di Maturità, risponde Favaretto.

«Sono spiacevolmente sorpreso da questa decisione del ministro, se ci fosse stato un dialogo sarei stato più contento» sottolinea lo studente «Serviva una riflessione da parte di tutti, anche dei docenti e da quanto vedo non c’è stata. Sono curioso di sapere che criteri verranno adottati per decidere se uno studente collabora o meno al momento dell’esame. Se uno studente non arriva preparato all’esame, non dimostra la maturità, viene premiato perché ha un tot di crediti degli anni precedenti, invece se uno studente mette in mostra un atteggiamento più maturo viene penalizzato. Questo non lo trovo giusto, l’esame dovrebbe dimostrare che lo studente è maturo. Tutto questo mi fa sorridere».

In sostanza Favaretto ritiene che la sua decisione di non sottoporsi all’esame orale sia stata una scelta di maturità. «La mia scelta è stata assolutamente personale per ribadire un malessere. Se si sta discutendo di questo caso, a questi livelli, significa che un problema c’era».

«Disagi per molti studenti»

Il mondo degli adulti, invece, si divide. I presidi di DirigentiScuola, con il vicepresidente Alberto Mugnai, osservano che il gesto «solleva non pochi interrogativi» dal momento che evidenzia «un disagio vissuto quotidianamente da molti studenti pressati da eccessive aspettative. Se da un lato riteniamo che a un esame pubblico sia necessario mantenere un comportamento rispettoso e responsabile, e che sia legittimo attendersi serietà da tutti i candidati, d’altra parte sarebbe superficiale ridurre questi gesti di “dissenso civile” a semplici mancanze di rispetto. È una richiesta di attenzione».

Diversa l’opinione di Mario Rusconi, presidente di Anp Roma, secondo il quale «questi ragazzi che si sono sottratti alla prova orale hanno fatto un gesto folcloristico».

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