Tragedia del Natisone, il procuratore capo di Udine: «Indagini accurate, abbiamo rilevato ritardi nei soccorsi»
Massimo Lia ha coordinato l’inchiesta con il sostituto Letizia Puppa. «Attività investigativa completata in tempi tutto sommato contenuti»

«A nostro avviso è stato fatto tutto il possibile per ricostruire in modo preciso e accurato l’accaduto». Il procuratore capo di Udine, Massimo Lia, a distanza di un anno dalla tragedia che ha strappato la vita a tre ragazzi di poco più di vent’anni trascinati via dalla corrente del fiume Natisone, si dimostra ancora colpito da quell’avvenimento. L’impegno che la Procura ha messo in campo subito dopo quel 31 maggio è stato importante, e lo dimostra il fatto che il fascicolo è stato seguito dallo stesso Lia e dal pm Letizia Puppa.
L’inchiesta, sviluppatasi in un primo momento a carico di ignoti, ha poi visto il coinvolgimento di quattro persone, tre vigili del fuoco e un operatore della Sores, la Sala operativa regionale emergenza sanitaria del Friuli Venezia Giulia.
«In questi mesi abbiamo valutato tutti gli aspetti utili a capire se ci siano stati dei ritardi nella catena dei soccorsi che in qualche modo abbiano concorso a determinare il tragico evento», ha aggiunto il procuratore capo. Alla fine l’attività investigativa ha stretto il cerchio su quattro persone: «All’esito delle indagini, senza voler anticipare alcun tipo di giudizio – ha precisato Lia – siamo giunti alla conclusione che alcuni ritardi, secondo noi colposi, si sono verificati, dando il via a un’azione penale nei confronti del personale dei vigili del fuoco e della Sores Fvg. Il tutto sarà vagliato dai competenti organi giurisdizionali e vedremo quale sarà l’esito».
I NOSTRI APPROFONDIMENTI:
Detto questo il procuratore capo è tornato con il pensiero a quel pomeriggio del 31 maggio di un anno fa: «Si è trattato di un’immane tragedia – ha chiarito – che ci ha portato a dare il massimo insieme alla polizia giudiziaria. Credo di poter dire che in tempi tutto sommato contenuti siamo riusciti a completare un’attività investigativa complessa. Ora vedremo quali saranno gli sviluppi», ha chiuso Lia.
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