Sci, si torna in pista. Ecco le 14 regole per la sicurezza

Casco obbligatorio per tutti a partire da questa stagione, ma non solo. Servono rispetto delle regole, consapevolezza delle proprie capacità, prudenza massima. I maestri pronti per l’inizio della attività, Luigi Borgo (presidente del Collegio): «Le piste sulle Dolomiti sono il top»

Francesco Dal Mas
Un maestro di sci con un gruppo di allievi
Un maestro di sci con un gruppo di allievi

Lunedì 17 novembre solo due dita di neve, a 2 mila metri, contro i 20 centimetri previsti. Ma da giovedì 20 arriverà. E prima il Col Gallina, poi il 29 Falcade e il San Pellegrino, a seguire gli altri comprensori, finalmente si scierà. Ma in sicurezza? «Le piste bellunesi sono assolutamente sicure», garantisce Luigi Borgo, presidente del Collegio veneto dei maestri di sci, poco meno di 1800 professionisti in Veneto, distribuiti in 42 Scuole.

Casco ma non solo

 

E gli sciatori hanno comportamenti altrettanto sicuri? «Non sempre. Ma noi maestri siamo qui per raccomandarglielo». E quindi, i primi consigli? «Casco obbligatorio, anche quando si sosta perché qualche sciatore ti può venire addosso. E poi il rispetto per gli altri, che troppo spesso manca. Ma oggi, più di sempre, è necessario adeguare la velocità alle proprie capacità».

***

 

Come leggere l’infografica. Cliccando sul simbolo in alto a destra si può aprire il documento a tutto schermo e leggerlo con maggiore comodità; è possibile anche usare la lente in basso per lo zoom in o lo zoom out, ossia per allargare o restringere la visualizzazione.

Tutti i comportamenti che gli sciatori sono chiamati a tenere in pista sono sintetizzati nelle 14 regole stilate dai maestri. L’obbligatorietà del casco è la novità dell’ormai prossima stagione: vale per la pratica dello sci alpino, snowboard, telemark, slitta e slittino. «Attenzione, bisogna portare non dei caschi qualsiasi», insiste Borgo, «ma di quelli omologati, che riportano il marchio Ce».

Considerando poi la casistica degli incidenti – «ancora troppo numerosi, stando ai soccorsi delle ultime stagioni» –, è indispensabile il rispetto per gli altri, il che significa che «ogni sciatore deve attenersi a comportamenti che non mettano in pericolo altre persone o tali da provocare danni».

Questo vuol dire – insiste il presidente dei maestri di sci – che bisogna avere una stretta padronanza della velocità: «Occorre che ognuno di noi, in pista, la valuti secondo le proprie capacità, le condizioni fisiche, quelle della pista stessa, le presenze e il meteo».

Comportamenti adeguati

«Ovviamente non bisogna bere, non essere in stato di ebrezza», aggiunge Borgo. «E quanto alla velocità, quest'anno la Fisi ha addirittura aumentato i parametri di sicurezza, imponendo anche negli allenamenti la tuta antitaglio a tutti».

Non solo, bisogna prestare la massima attenzione alla scelta della direzione, in modo da evitare il pericolo di collisione con chi scia a valle. Vanno dunque attenzionate le traiettorie degli altri sciatori in base al tipo di attrezzatura. E, non occorre dirlo, massima prudenza nel sorpasso.

Il comparto della neve

Il mondo dello sci in Italia genera 24 miliardi di euro. I maestri di sci sono il primo anello di questa catena, o alla pari con gli impianti, Ogni euro investito in questo settore ne produce altri 6,5 di indotto. La sede del Collegio regionale è a Belluno.

«Ci fa piacere che il ministro per gli Affari regionali, Roberto Calderoli, ci abbia coinvolti, da protagonisti, nella celebrazione a Belluno, l’11 dicembre, della Giornata nazionale della Montagna (il giorno successivo saremo a Cortina per l’inaugurazione della sede Fisi, con Roda). È il riconoscimento della nostra professione avvenuto con l’articolo 24 della legge sulla Montagna».

Un riconoscimento a tutto campo perché nelle 90 ore di professionalizzazione, i maestri di sci – che tra l’altro sostengono ben cinque esami – devono sapere non solo di tecnica, ma anche di sicurezza, di assistenza sanitaria, di meteo e in particolare di nivologia. Sono insomma le “sentinelle dell’alta montagna”.

«Per esempio», puntualizza il presidente del Collegio Veneto, «è buona regola, ed è quindi una delle prime raccomandazione del maestro di sci, non sostare sotto i versanti carichi di neve».

I prezzi

Tutto okay, dunque? Non proprio. I prezzi sono in aumento. Sia dello skipass, ma anche del mastro di sci. «Per quanto riguarda la categoria», obietta Borgo, «l’incremento è stato pari all’inflazione, quindi tra il 2 e il 4%. Relativamente agli impianti, gli aumenti sono leggermente inferiori, ma tengono conto del costo di preparazione delle piste e del fatto che lo sciatore può sciare fino ad 8 ore, quindi il costo orario è di gran lunga inferiore a quello di altre discipline. Si pensi solo al tennis».

Riproduzione riservata © il Nord Est