Il nuovo crash test che mette alla prova gli airbag da sci

Un nuovo metodo di simulazione fisica consente di testare gli airbag da sci con cadute e impatti ricreati in laboratorio. Dolomiticert, insieme all’Università di Padova, ha sviluppato un sistema che lancia un manichino sensorizzato sugli sci per verificare tempi di attivazione, gonfiaggio e reale capacità protettiva dei dispositivi

La redazione
Ecco il crash test per valutare la sicurezza degli airbag da sci
Ecco il crash test per valutare la sicurezza degli airbag da sci

Nasce un nuovo metodo di test di simulazione fisica per la sicurezza sugli sci, in grado di riprodurre una vasta gamma di scenari di caduta e impatto. Con l’obiettivo di consolidare un disciplinare avanzato per la certificazione e validazione di airbag ad attivazione elettronica che garantiscano la massima efficacia, sia agli sportivi che agli amatori.

Mentre il dibattito sulla sicurezza nello sci è sempre più acceso, con oltre 30.000 incidenti ogni anno sulle piste italiane, Dolomiticert, Business Unit di Certottica Group – che si occupa di certificazione dei Dispositivi di Protezione Individuale (Dpi) con sede a Longarone – sta sviluppando, in collaborazione con il dipartimento di Ingegneria industriale dell’Università di Padova, un progetto per garantire che dispositivi come gli airbag offrano una protezione efficace in termini di attivazione e protezione all’impatto.

E per farlo ha messo a punto una metodologia di simulazione fisica che utilizza un sistema di lancio a carico controllabile per lanciare sugli sci un manichino sensorizzato dotato di airbag in modo da riprodurre impatti contro ostacoli come reti, materassi o blocchi di neve, atterraggi errati da salti e diverse tipologie di cadute come scivolate (low side) o cadute a più alta energia di impatto con lancio e ricaduta (high side).

La sfida principale è quella di validare un algoritmo di riconoscimento cadute che attivi tempestivamente l’airbag.

Finora, infatti, la certificazione si basava solo su dati di gara e video forniti dai produttori, non sempre con un altro grado di affidabilità. Il nuovo sistema consente invece di ampliare la casistica delle cadute con parametri oggettivi ottenendo evidenze certificate e quantitative del comportamento del sistema, come i tempi di attivazione e gonfiaggio. Inoltre, adesso la validazione è interamente gestita dall’ente certificatore tramite test eseguiti da un laboratorio accreditato.

Dolomiticert analizza i dati raccolti, con un processo di verifica indipendente e imparziale che ne garantisce l’obiettività.

Lo sforzo è quello di mettere a disposizione delle ditte produttrici, anche a nuove aziende o brand emergenti che non dispongono di anni di dati e video di cadute reali, la possibilità di mettere a punto, testare e certificare i propri algoritmi e tecnologie di protezione.

«Dolomiticert» sottolinea Corrado Facco, amministratore delegato di Certottica Group «rappresenta oggi un vero e proprio hub d’avanguardia, capace di guidare l’innovazione con metodo scientifico e di tradurla in risultati concreti, misurabili e certificabili». 

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