Il mare del Canale Ponterosso tinto di verde a Trieste: ecco cosa è successo

Sono tutti triestini, attivisti ambientalisti di Greta Thunberg: «Utilizzato fluoresceina, un sale sodico totalmente innocuo». L’Altritalia che pulisce Ponterosso: «È un atto inaccettabile»

Gianpaolo Sarti
I passanti in Ponterosso osservano stupiti il mare del Canal Grande colorato di verde Foto Silvano e Bruni
I passanti in Ponterosso osservano stupiti il mare del Canal Grande colorato di verde Foto Silvano e Bruni

Sabato mattina i gruppetti di turisti a passeggio lungo il Canale di Ponterosso, spazzato dalla bora, sulle prime hanno pensato a una sorta di performance artistica. D’altronde quel verde fluo che di colpo ha tinto il mare poteva far intendere proprio questo.

Invece si trattava di un’azione di protesta di “Extinction Rebellion”, movimento internazionale di ambientalisti «contro l’ecocidio». Analoghe iniziative, domenica, sono state messe a segno in altre nove città italiane, tra cui anche a Venezia alla presenza di Greta Thunberg.

Canal Grande a Venezia imbrattato di verde, il blitz di Extinction Rebellion
La redazione
L'acqua verde sul Canal Grande a Venezia (foto Marta Buso/Interpress)

I sette attivisti che hanno inscenato il blitz a Trieste, dopo aver versato il colorante hanno anche srotolato uno striscione. Il tutto è durato poco: gli agenti della Digos hanno fermato e accompagnato i sette in Questura per essere identificati.

 

 

Blitz ambientalista a Trieste: il Canale di Ponterosso diventa verde

Il gruppo ora rischia le denunce, innanzitutto per non aver comunicato la manifestazione. Ma potrebbero anche essere contestati reati di carattere ambientale.

«Negli ultimi giorni della COP30 a Belèm in Brasile le acque di 10 città italiane sono state temporaneamente tinte di verde da Extinction Rebellion», si legge in un comunicato degli attivisti. «Una protesta dal forte impatto visivo, realizzata tramite l’utilizzo di fluoresceina, un sale sodico totalmente innocuo, regolarmente usato per monitorare i flussi idrici nei fiumi dagli speleologi o dai subacquei in mare.

Con lo slogan “Fermare l’ecocidio”, decine di persone sono scese in piazza in tutta Italia per denunciare le “politiche ecocide” del governo italiano e rendere visibili i luoghi in cui queste stanno già producendo danni concreti. In alcune città sono stati tinti di verde i fiumi, come il Po in secca ai Murazzi di Torino, il Reno nel Canale delle Moline a Bologna, la Darsena ai Navigli a Milano, il torrente Parma a Parma e il fiume Tara a Taranto, pesantemente contaminato dall’ex Ilva e adesso minacciato dal nuovo dissalatore. Mentre in altre città si è trattato di acque di mare, come il Canal Grande di Venezia – dove era presente Greta Thunberg – in città come Padova e Genova sono state tinte di verde le acque della fontana in Prato della Valle e in Piazza De Ferrari. A Venezia le forze dell’ordine sono intervenute identificando diverse persone presenti e sequestrando strumenti musicali e lo striscione che era stato esposto».

Venezia, daspo per Greta Thunberg dopo il blitz con Extinction Rebellion
La redazione
Greta Thunberg con gli Extinction rebellion in azione a Venezia

Ma il gesto non è stato gradito da un’altra associazione che si occupa di tematiche analoghe e pulisce ciclicamente il canale di Ponterosso. L’Altritalia Ambiente: «Come si può definire ambientalista chi getta sostanze, anche se non inquinanti, in mare?», incalza Adriano Toffoli, consigliere nazionale. «Non è accettabile un atto del genere, come questo che è avvenuto nel canale di Ponterosso a Trieste. Se vuoi dimostrare qualcosa non danneggi le cose altrui, non danneggi il mare. L’ambiente va preservato con azioni rispettose e con progetti mirati non certo con la delinquenza». —

 

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