Overtourism al Lago di Sorapiss, il gestore del rifugio Vandelli: «L’Unesco ci aiuti contro i maleducati»

Il gestore del rifugio Vandelli che si trova nei pressi del lago color indaco a Cortina striglia l’agenzia: «Bravi a fare la promozione, ma devono attuare controlli per contrastare i comportamenti incivili»

Alessandro Michielli
Turisti al lago di Sorapiss
Turisti al lago di Sorapiss

Emilio Pais Bianco, gestore del rifugio Vandelli da 26 anni, più di tutti sa cosa significa affrontare l’overtourism.

Una situazione che vive quasi ogni giorno essendo a pochi metri dal lago del Sorapiss, anche in una stagione dove il turismo di montagna pare avere subito una certa flessione, dovuta all’assenza di numerosi alpinisti sopratutto italiani.

Con il ritorno del bel tempo, sono tanti i curiosi che hanno raggiunto il lago color indaco incastonato nelle Dolomiti ampezzane. Ma con loro, purtroppo, è arrivata anche tanta maleducazione: «Negli ultimi giorni sto sentendo di tutto sull’overtourism», afferma Emilio Pais Bianco, «ma il vero problema di oggi – oltre ai canali social, Instagram e Facebook, che hanno contribuito a creare questa situazione – è l’atteggiamento dell’Unesco. Dopo la propaganda che ha fatto sulle Dolomiti, aumentando così la presenza dei turisti, ora dovrebbe prendere provvedimenti per contrastare certi comportamenti».

Situazione fuori controllo

Pais Bianco descrive una situazione fuori controllo, senza colpevolizzare le forze dell’ordine: «Per prima cosa veniamo raggiunti da troppa gente», prosegue il gestore del rifugio Vandelli.

Rifiuti lasciati dai turisti nei pressi del rifugio Vandelli
Rifiuti lasciati dai turisti nei pressi del rifugio Vandelli

«E poi, molte di queste persone sono maleducate. Questa è una critica costruttiva, ben vengano i turisti ma devono sapersi comportare in maniera adeguata. I controlli vengo eseguiti: ci sono i Carabinieri forestali e abbiamo la presenza delle Regole d’Ampezzo: so che il personale è limitato, ma fanno quello che possono. Le Regole hanno assunto tre nuovi ragazzi che vengono su da noi almeno tre volte alla settimana», prosegue, «ma non possono sanzionare le persone per atti scorretti e non possono fermare i droni, nonostante ci sia un divieto. Allo stesso modo non possono sanzionare i turisti che si accampano nei pressi del lago».

Problema rifiuti: «Sorveglianza h24»

«Il vero problema non sono le tende», aggiunge Pais Bianco, «ma tutta la sporcizia che lasciano attorno al lago e nei pressi del rifugio. I droni sono un altro fastidio che non trova soluzione. Poi ci sono ragazzi che accendono il fuoco anche se è vietato e, mai come quest’anno, che tengono alta la musica, disturbando tutti quando si dovrebbe rispettare la natura, le persone e chi lavora».

«Servirebbe una sorveglianza h24 da parte di qualcuno», dice. «Le Regole non possono di certo farlo, i Carabinieri non possono permetterselo, altri enti non ci sono e quindi non possiamo dare la colpa alla sorveglianza».

«L’Unesco deve darsi una mossa», aggiunge. «Come hanno sponsorizzato il patrimonio dei luoghi, devono anche aiutare a preservarli e mantenerli, altrimenti non valgono niente. La propaganda sulle bellezze di queste zone è stata fatta: ora proseguano puntando sull’educazione da tenere in tutti i luoghi, non solo in montagna». 

 

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