Rinoceronte bianco, creati i primi embrioni per salvare la specie dall’estinzione

BioRescue e l’Università di Padova annunciano un passo storico: tecniche di riproduzione assistita e cellule staminali per garantire il futuro della sottospecie più minacciata del pianeta

La redazione
Salvare il rinoceronte più raro del mondo: BioRescue crea embrioni storici
Salvare il rinoceronte più raro del mondo: BioRescue crea embrioni storici

Un passo storico nella lotta per salvare il rinoceronte bianco settentrionale, una delle specie più minacciate al mondo: il consorzio internazionale BioRescue, di cui fa parte l’Università di Padova, ha annunciato la creazione dei primi tre embrioni di questa sottospecie.

Con soli due esemplari femminili rimasti, Najin e sua figlia Fatu, entrambe incapaci di portare a termine una gravidanza naturale, il progetto si affida alle più avanzate tecniche di riproduzione assistita e all’uso pionieristico delle cellule staminali.

Parallelamente, BioRescue ha avviato i primi trasferimenti embrionali, impiantando embrioni puri di rinoceronte bianco settentrionale in madri surrogate della sottospecie meridionale, senza alcun impatto negativo sulla loro salute, come confermato da rigorose valutazioni etiche condotte dall’Università di Padova.

L’impresa dei ricercatori

Il lavoro di BioRescue, guidato dal Leibniz Institute for Zoo and Wildlife Research in Germania e coordinato dal Safari Park Dvůr Králové in Repubblica Ceca, dura da sei anni: dal 22 agosto 2019, data della prima raccolta di ovociti da Fatu e Najin presso l’Ol Pejeta Conservancy in Kenya, sono state effettuate 21 raccolte da Fatu, tre delle quali solo nel 2025, e generati complessivamente 38 embrioni puri di rinoceronte bianco settentrionale nei laboratori di Avantea in Italia.

L’iniziativa, realizzata in collaborazione con il Kenya Wildlife Service e il Wildlife Research and Training Institute, ha come obiettivo non solo la sopravvivenza della specie, ma anche l’ampliamento della diversità genetica della futura popolazione attraverso tecnologie innovative basate su cellule staminali e DNA antico.

Il progetto ha ricevuto attenzione internazionale: il 24 agosto il National Geographic ha presentato in anteprima il documentario The Last Rhinos: A New Hope, premiato per la miglior ricerca pubblicata sulla rivista Reproduction, sottolineando l’importanza di BioRescue nella conservazione della specie.

Riproduzione riservata © il Nord Est