Le città del Nordest sono sempre meno verdi: ecco la classifica

I dati del rapporto Ecosistema Urbano 2025 di Legambiente e Sole 24 Ore. La maggior parte dei capoluoghi di provincia di Veneto e Friuli Venezia Giulia peggiora il proprio risultato

Edoardo Di Salvo
Le città italiane sono sempre meno sostenibili. Foto Agf
Le città italiane sono sempre meno sostenibili. Foto Agf

Le città di Veneto e Friuli Venezia Giulia sono sempre meno sostenibili. È quanto emerge dalla classifica Ecosistema Urbano, il rapporto di Legambiente con la collaborazione de Il Sole 24 ore, che ogni anno analizza i risultati ambientali di 106 capoluoghi di provincia del nostro Paese.

 

I risultati sono chiari: la sostenibilità ambientale sembra sempre più una chimera per le città del nostro Paese, e Veneto e Friuli Venezia Giulia non fanno eccezione. Molti capoluoghi di provincia delle due regioni peggiorano il proprio risultato rispetto all’anno precedente, con alcuni esempi emblematici.

Pordenone dal quarto scende al quinto posto, Treviso esce dalla top ten mentre Udine e Venezia registrano veri e propri crolli (rispettivamente dal 34esimo al 50esimo posto e dall 39esimo al 47esimo posto. A tenere alta la bandiera del Nordest ci pensa il Trentino-Alto Adige, che “vince” la gara con il primo posto di Trento e il quarto di Bolzano. 

Dallo studio emerge un quadro non certo entusiasmante, visto che, nel 2024 (anno a cui si riferisce lo studio), cala al 54,24% la media del punteggio raggiunta dai capoluoghi, registrando un -3,8% rispetto a due anni fa quando si attestava al 56,41%.

Passando alla classifica, a conquistare lo scettro di città più sostenibile è Trento, che, con un indice del 79,78%, si riprende il primato che le era sfuggito nel 2023, quando si era piazzata al secondo posto. Sul secondo gradino del podio troviamo Mantova, seguita da Bergamo. Per la città orobica si tratta di un grande risultato, visto che rispetto alla precedente graduatoria fa un balzo in avanti di ben 13 posizioni.

 Gli indicatori

 La classifica si basa su una serie di fattori diversi, che, sintetizzati assieme, permettono di ottenere una stima del livello di sostenibilità ambientale di un contesto urbano. A determinare i risultati, ci sono una serie di indicatori che riguardano qualità dell’aria, gestione della rete idrica, ciclo dei rifiuti, quantità di verde urbano, mobilità (utilizzo del trasporto pubblico, ztl, e piste ciclabili), consumo di suolo e solare pubblico. Per ciascuno degli indicatori viene stabilito un valore percentuale di efficienza, e la media di questi determina il risultato finale.

Le migliori dieci

Il primato, come detto, va a Trento, che ritrova il primo posto dopo un anno di assenza. Completano il podio Mantova e Bergamo. Pordenone è quinta, subito dietro Bolzano. Per la città sul Noncello si tratta di un piazzamento agrodolce: nel 2023 era terza, e ha perso in due anni quasi dieci punti percentuali per quanto riguarda il risultato totale. Restano ottimi i numeri del solare urbano (i migliori in Italia), e raccolta differenziata. 

A completare la top ten c’è tanta Emilia-Romagna. Reggio Emilia, Parma, Rimini, Bologna, Forlì, con Bologna, al 9° posto, che si conferma la migliore tra le grandi città anche se perde una posizione rispetto alla passata edizione.

Le città del Nordest

I numeri della classifica di Ecosistema Urbano non sorridono di certo alle città di Veneto e Friuli Venezia Giulia. Treviso perde la top ten. La prima è 13esima, confermando i buoni indici per quanto riguarda la gestione del ciclo dei rifiuti ma faticando per quanto concerne l’inquinamento dell’aria. Non va meglio a Belluno, 15esima. Anche la città dolomitica si muove bene sulla raccolta differenziata e sul totale dei rifiuti prodotti, ambiti su cui si conferma tra le migliori dieci d’Italia.

Ventiquattresimo posto per Trieste: il capoluogo giuliano è tra i pochi grandi centri di questa porzione del Paese a migliorare, rispetto alle concorrenti, il risultato del 2024, quando si era piazzata 32esima. Punto di forza di Trieste si conferma l’alta percentuale di cittadini che utilizzano i mezzi pubblici e la quantità di alberi presenti in città: in questi due indici è sul podio nazionale. Male, viceversa, per quanto riguarda dispersioni della rete idrica e lunghezza delle piste ciclabili. Gorizia è al 32esimo posto: da segnalare, il primo posto per quanto riguarda la presenza di verde pubblico in rapporto a metri quadrati e abitanti

Sette posizioni più in basso si trova Padova (39esima). La città del Santo risulta essere seconda per solare pubblico, ma a compromettere il risultato è l’enorme quantità annua di rifiuti pro capite prodotti,  “specialità”, questa per cui è addirittura 92esima in Italia. Ancora Veneto al 47esimo posto, dove si piazza Venezia. La Serenissima è protagonista di un crollo, visto che nel 2023 era 39esima. I punti di forza sono, ovviamente, rappresentati da isole pedonali e bassa motorizzazione pro capite, ma diverse difficoltà emergono per tutti gli altri indicatori, su tutti la qualità dell’aria e il numero di rifiuti pro capite prodotti.

Altra débâcle è quella di Udine, che sprofonda al 50esimo posto (nel 2023 è finita 34esima). Un risultato preoccupante quello del capoluogo friulano, che non rientra nelle migliori venti in nessuno degli indici presi in considerazione.  A chiudere l’elenco dei capoluoghi di provincia di Veneto e Friuli Venezia Giulia ci sono, in ordine di classifica, Vicenza (61esima), Verona (73esima) e Rovigo (77esima).

 

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