Venezia e il turista immaginifico
Casa Flora apre le sue porte per esporre lo stupore dei turisti in foto e cartoline: le illustrazioni di Sarah Mazzetti per il progetto a cura di Archivio.com, il concetto di ospitalità per la famiglia Romanelli ricalca quello che gli antichi greci definivano “xenia”

«Venetsia, Venis, Veneza». Nel linguaggio del “Turista immaginifico” il nome della città lagunare si deforma goffamente, pur rimanendo un rifugio di bellezza. Non è certo la Venezia patinata da cartolina, o forse da cartolina lo è anche, ma arricchita di tutti quegli aspetti che la rendono del tutto eccezionale rispetto al resto del mondo.
È la città lagunare di chi si ritrovare a fare colazione in giardino con un croissant in meno, abilmente sottratto da un piccione in fuga, di chi piazza San Marco la ricorda un po’ sfocata per tre Margarita di troppo, di chi preferisce vedere 105 centimetri d’acqua alta all’asciutto, dall’affaccio della finestra, o di chi vi ritrova la «gemma preziosa» che aveva conosciuto ventisette anni prima in luna di miele.
È la Venezia del “Turista immaginifico”, raffigurata nelle colorate illustrazioni di Sarah Mazzetti per il progetto a cura di Archivio.com. Scorci di una città generati dai ricordi e dalle dediche racchiusi in una decina di guestbook dell’Hotel Flora, a pochi passi da piazza San Marco. Frammenti di vita che la famiglia Romanelli custodisce gelosamente in quaderni che attraversano trenta anni di vita veneziana. I trenta precedenti, quando ufficialmente prese il via l’attività, continuano a vivere in tutti quei dettagli che lo rendono uno spazio essenzialmente immutato nel tempo.

La storia della famiglia Romanelli inizia proprio in albergo. «Mia nonna Diana è nata all’Hotel Saturnia, qui vicino, in cui ha continuato a lavorare ed abitare per molti anni assieme a mio nonno Alessandro», racconta Gioele Romanelli, terzo della generazione, attuale gestore assieme alla moglie Heiby, «lui, invece, era fotografo. Aveva uno studio a pochi passi. Negli anni Sessanta si prospettò l’occasione di rilevare una piccola pensione proprio dal lato opposto di Calle Larga XXII Marzo: quindici, forse venti camere. E così i miei nonni diedero vita all’Hotel Flora». I ritratti femminili anni Cinquanta scattati da nonno Alessandro fanno capolino tra i divanetti rossi e i mobili in legno che riempono la sala da tè. La sua calligrafia, impressa nella firma nell’angolo a destra delle fotografie, rivive nel carattere scelto dal nipote per il logo dell’attività: “By Romanelli Family”.
«La più grande eredità che ci ha lasciato è l’attenzione verso gli ospiti», continua, «da quando ne ho memoria, sapeva sempre ritagliarsi il tempo giusto per accoglierli e accompagnarli a scoprire gli angoli meno battuti della città. Voleva che riportassero a casa, ovunque vivessero nel mondo, un ricordo autentico».
Il concetto di ospitalità, per i Romanelli, ricalca quello che antichi greci amavano definire “xenía”, una relazione in cui si annullano le differenze tra chi accoglie e chi viene accolto.
«Da veneziano, cerco sempre negli ospiti quello sguardo di stupore che si ha quando si vede questa città per la prima volta. È un’emozione che a volte a noi manca, inevitabilmente assorbita dall’abitudine. Quello stupore ci serve, è energia vitale per non perdere il contatto con la meraviglia nel quotidiano: ci ricorda perché facciamo questo lavoro», riflette, «in cambio noi cerchiamo di offrire loro strumenti per scavare sotto la superficie: un’accoglienza familiare e una dispensa di consigli e percorsi che negli anni abbiamo racchiuso nella guida virtuale “Inside Venice”, che ormai è a tutti gli effetti un progetto editoriale. Una raccolta di itinerari ed interviste in cui raccontiamo la città ben lontana dalla fiaba, ma intrisa della resilienza di una comunità che ogni giorno affronta sacrifici e difficoltà per tenerla viva e non tradirne l’identità».
Un’attenzione che trapela anche da piccoli dettagli, come la scelta non casuale di usare ancora le storiche chiavi in ottone, che spesso richiedono un passaggio necessario in concierge. Oppure la volontà di estendere l’ospitalità anche in Casa Flora, un’abitazione di design nata nel 2015 accanto all’hotel per accogliere i viaggiatori.
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