Pittore, cittadino del mondo, visionario: Venezia celebra il cileno Roberto Matta

Alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro la prima mostra istituzionale italiana dedicata al poliedrico autore, protagonista “ufficiale”

del Surrealismo

Elena Commessatti

Roberto Matta a Ca’ Pesaro. Cittadino del mondo, visionario, autore poliedrico, pittore e disegnatore, architetto e scultore, artista militante, Roberto Sebastián Antonio Matta Echaurren (Santiago del Cile, 1911 – Civitavecchia, 2002) è certamente uno degli artisti più importanti del Novecento e, al tempo stesso, tra le figure meno rappresentate nei musei italiani.

Venezia e Ca’ Pesaro, Galleria Internazionale d’Arte Moderna, con “Roberto Matta 1911-2002”, a cura di Dawn Ades, Elisabetta Barisoni, Norman Rosenthal, lo celebra fino al 23 marzo.

È la prima mostra istituzionale in Italia dedicata all’artista cileno. L’esposizione rinnova inoltre il suo legame storico con Venezia. Nella città lagunare Matta arriva nel 1948, tra gli artisti della collezione Peggy Guggenheim ospitata nell’epocale esposizione al Padiglione della Grecia.

Sempre a Venezia nel 1953, in occasione dell’esposizione “Matta 1949-1953” al Museo Correr organizzata da Galleria del Cavallino e sotto l’egida di Carlo Cardazzo, un’opera di Matta entra per la prima volta in una collezione pubblica italiana: esposta nella mostra in Sala Napoleonica, “Alba sulla terra” viene acquistata dal Comune di Venezia per Ca’Pesaro.

Protagonista “ufficiale” del Surrealismo di cui si celebra nel 2024 il centenario, Matta ha sviluppato un suo linguaggio visivo particolare; il suo universo è sorprendente, complesso, articolato, non ascrivibile ad un unico linguaggio.

L’irrazionalità, l’inconscio, l’automatismo psichico e la materia che si deforma, patrimonio del surreale, si uniscono alla fondamentale esperienza a Parigi come collaboratore di Le Corbusier.

Allo stesso tempo, la componente geometrica, architettonica e costruttiva nelle forzature prospettiche e degli sconfinamenti verso la quarta dimensione, che contraddistinguono la sua produzione matura, conservano l’eco dell’amore per la poesia e della giovanile vicinanza a Breton e ai suoi sodali.

Creatività poliedrica

La mostra intende celebrare la sua poliedrica creatività, espressa nella produzione di dipinti, disegni, sculture, progetti di architettura e oggetti di design. E ancora, pur trasgredendo costantemente la linea di confine tra astrazione e figurazione, Matta esercita un’influenza cruciale sugli espressionisti astratti americani degli anni Quaranta. Ma soprattutto la sua opera si presenta fin da subito come partecipe del mondo della fantascienza, come precursore di un’estetica dove le atmosfere dei videogiochi si mescolano a quelle della Street art.

La mostra si apre con un’opera monumentale, oltre 10 metri di lunghezza, degli anni Settanta: Coïgitum (1972), che esprime la natura di instancabile sperimentatore dello spazio, un precursore della fantascienza. Il percorso espositivo si svolge poi secondo una cronologia rigorosa, ma non rigida. Emergono così le diverse anime, tra dipinti monumentali e sculture – una foresta di totem di animali, figure mitologiche, sedute troneggianti, archetipi dagli echi mediterranei e delle civiltà precolombiane.

Non ultimo, c’è il Roberto Matta militante: arte e politica si fondono a partire dal dopoguerra, sull’onda delle atrocità e nel ricordo di Federico García Lorca, a cui era profondamente legato, ucciso dai franchisti. 

La scheda

Roberto Matta 1911-2002 25 ottobre 2024 – 23 marzo 2025 Venezia, Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna

A cura di Norman Rosenthal, Dawn Ades, Elisabetta Barisoni

Con la collaborazione di Archivio Matta
La mostra è visitabile dal 25 ottobre 2024 al 23 marzo 2025, con l’orario e il biglietto del Museo.

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