Il piano jazz di Bollani a Lignano e in Trentino i Suoni delle Dolomiti

Gli appuntamenti dei festival in agosto, dal cartellone di OperaEstate a Bassano del Grappa ai concerti nelle vette delle montagne venete

Angelo Curtolo

Il piano jazz di Stefano Bollani è il 5 all’Arena Alpe Adria di Lignano. Ingresso gratuito, nell’ambito degli eventi presentati dal Comune (lignanosabbiadoro.it). Invece di raccontare ancora una volta ilsuo grande talento, vorrei invece ricordare quanto accaduto al recente Festival di Spoleto durante lo spettacolo Novecento: il duello, con Baricco e Rava. Era una diretta televisiva; ma si deteriora l’audio tv. Lo spettacolo dovrebbe interrompersi, mentre i tecnici intervengono.

Ma Bollani, per mantenere l’attenzione del pubblico fingendo non sia successo niente, non lascia il palco (come farebbero tutti) e si inventa qualcosa, improvvisa. Su cosa? Sull’arcinota musica per arpa (la Toccata di Paradisi), quella degli Intervalli che la Rai trasmetteva quando c’erano vuoti di palinsesto. Ecco, questo è Bollani. Lo stesso che nel suo programma tv Via dei Matti n. 0 riesce a parlarti, per esempio, di qualcosa che in tv nessuno ha mai osato affrontare: i rapporti matematici fra i suoni – ma divertendoti, facendoti sorridere.

Altra data di Bollani a Nord-Est è il 6 a Rosà(Vicenza) a Villa Dolfin Boldù, per il cartellone di OperaEstate (operaestate.it). Il festival, giunto alla 45esima edizione, presenta fino al 15 settembre a Bassano del Grappa e nei teatri, nei paesaggi, nei luoghi d’arte della Pedemontana Veneta – in ventitré Comuni – oltre cento spettacoli di danza, prosa, musica, circo contemporaneo, con oltre cinquecento artisti provenienti da quattordici Paesi. Come il 3aValbrenta, dove Mirko Artuso e Maria Roveran presentano Fumana, dal romanzo (Einaudi) del veneto Paolo Malaguti, storia di strigosse e guaritrici nelle valli del Polesine tra il 1882 e il 1951.

Come il 7 quando seguiamo Andrea Pennacchi e il naturalista Nicola Bressi nelle Grotte di Oliero, in Valstagna, in Alieni in laguna. Tra le risorgive carsiche più grandi d’Europa, immerse in un ambiente naturale incontaminato e sovrastato da altissime pareti rocciose, esploreremo l'impatto delle specie aliene sulla biodiversità locale e globale,mettendo in luce come i cambiamenti climatici e le azioni dell'uomo ne favoriscano la diffusione in maniera irreversibile. Poi, dal 21 al 31, ecco B.Motion, la sezione dedicata ai linguaggi del contemporaneo e agli artisti emergenti. Per la danza, il focus quest’anno è riservato al Belgio e alla Spagna. Arrivano le compagnie Tumbleweed con due lavori che celebrano la danza come un’eterna giovinezza; Fanny Brouyaux con una partitura coreografica intrecciata al virtuosismo dei Capricci di Paganini; Demestri/Lefeuvre sul corpo come inedito paesaggio, Benjamin Kahn nell’evocazione di un'intensa attesa, Ayelen Parolin sulla danza come sinonimo di una libertà divertente, Wooshing Machine che riflette con ironia sui corpi che invecchiano in contrasto con spirito e anima traboccanti energia. 

“Ascolta, Dolomiti, suoni,spazi aperti,silenzio, luce, terre alte, camminare, impegno, condivisione, rispetto, accessibilità, tradizione”: ecco i punti del Manifesto dei Suoni delle Dolomiti, il festival giunto alla 30a edizione, dal 27 agosto al 4 ottobre tra le montagne del Trentino (visittrentino.info/it/isuonidelledolomiti). “Le Dolomiti. Sono pietre o sono nuvole? Sono vere oppure è un sogno?”, scriveva Buzzati. È proprio per celebrare questo stupore che è stata pensata la manifestazione, musica in cammino tra le vette, un mese di concerti in spazi raggiunti a piedi dal pubblico in compagnia dei musicisti, ascoltando world music, classica, canzone d’autore, jazz, incontri tra musica e letteratura. Lassù dove la musica del silenzio si può sentire come in nessun altro luogo, "I Suoni” hanno portato le parole dell’arte e la più bella musica creata, in dialogo con la natura della montagna. Dove capiamo che il silenzio non è sinonimo del vuoto e nemmeno contrario del rumore, le armonie si adagiano sulle albe e sul mondo naturale creando infinite risonanze tra artisti, ascoltatori e natura.

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