Una mostra a Trieste racconta i piccioni viaggiatori, gli eroi con le ali
Nell’era dei satelliti e dei messaggi istantanei restano attuali per affidabilità e vengono ancora usati in operazioni militari: l’esposizione alle Poste di Trieste

Nell’era dei satelliti e della messaggistica istantanea pensare che l’impiego del piccione viaggiatore sia ancora d’attualità può sembrare bizzarro, eppure in alcune aree del mondo, soprattutto in quelle più remote, è ancora realtà. Lo è anche perché i messaggeri alati garantiscono un’adattabilità, un’affidabilità e una fedeltà che nessuna tecnologia satellitare può garantire.
Non è dunque un caso che in alcune operazioni militari i colombi vengano utilizzati come risorse d’emergenza per le comunicazioni. E non è neppure un caso che alcuni progetti di ricerca partano dallo studio dell’orientamento naturale dei piccioni.

A raccontare queste e altre storie, da giovedì c’è una piccola, ma interessante mostra allestita nel salone della sportelleria del Palazzo delle Poste centrali di piazza Vittorio Veneto, a Trieste.
“Ali in missione: storie e segreti dei colombi viaggiatori”, realizzata con il contributo del Museo Colombofilo di Reggio Emilia, e della Federazione Colombofilia Italiana, è incentrata sul ruolo dei piccioni viaggiatori al fianco dell’uomo in tempo di guerra. È un omaggio storico al coraggio silenzioso di fedeli, quanto insospettabili, alleati delle forze militari di ieri, ma anche di oggi.

Come evidenzia Poste italiane, «l’iniziativa intende valorizzare una pagina molto particolare, seppur talvolta dimenticata, della nostra storia militare, offrendo all’avventore informazioni anche di carattere scientifico sullo straordinario istinto migratorio di questi animali, ancora oggi oggetto di studio».
Si tratta di un breve viaggio tra storia, natura e tecnologia che porta a riflettere sul ruolo di questi volatili che oggi vengono studiati dai ricercatori di neuroscienze con l’intento di decodificare i meccanismi alla base del loro sofisticato senso dell’orientamento.

Se è vero che imparano gradatamente ad orientarsi è anche vero che le ricerche hanno permesso di scoprire che i piccioni grazie a dei sensori presenti nel becco e nelle narici hanno una sorta di bussola biologica che li aiuta a percepire le direzione e fiutare gli odori: memoria, istinto e precisione sono i segreti del loro incredibile orientamento e nel loro cervello l’ippocampo, il centro della memoria spaziale, è straordinariamente sviluppato.
Nelle bacheche si possono osservare oggetti curiosi e scoprire anche cos’è e come funziona un colombogramma. Terminata l’inaugurazione, in piazza Vittorio Veneto c’è stato un lancio dimostrativo organizzato dal gruppo colombofili di Trieste.
La mostra, con ingresso gratuito, potrà essere visitata fino al 3 ottobre negli orari di apertura al pubblico dell’ufficio postale (dal lunedì al venerdì dalle 8.20 alle 19.05, e al sabato dalle 8.20 alle 12.35). Contattando il numero 040/6764264 è possibile, inoltre, accedere all’esposizione accompagnati da una guida.
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