Robbie Williams incanta i 28 mila del Rocco: il concerto a Trieste

Lo spettacolo dell’ex ribelle dei Take That: «Sogno di diventare il migliore intrattenitore del mondo»

Sara Del Sal
Robbie Williams a Trieste (Lasorte)
Robbie Williams a Trieste (Lasorte)

«Buonasera Trieste, vi sono mancato? Certo che sì, guardatemi, sono in stadio, ma stasera abbiamo uno show per voi e che show. Nelle prossime due ore vi dimostrerò cosa sia lo spettacolo». Con queste parole e armato di una scaletta da capogiro e della sua voce graffiante e inconfondibile, Robbie Williams ha conquistato Trieste, autoproclamandosi re dello spettacolo e togliendo ogni dubbio sulla veridicità della sua idea.

«La vita è difficile – ha proseguito – e io sogno di diventare il migliore intrattenitore del mondo. Michael Jackson lo ha fatto proclamandosi il re del pop e diventandolo, io voglio fare lo stesso, diventando il re dell’intrattenimento. Ma questo mio sogno sarà realizzabile solo con voi: tutto questo esiste solo perché me lo concedete: solo insieme siamo lo show».

Robbie Williams incanta Trieste: l’inizio del concerto con “Rocket”

Due ore e un quarto da sogno, tra ballerini, una band potentissima con un’aggiunta di fiati e con grandi hits che hanno davvero raccontato come quel ragazzo nato a Stroke-on - Trent abbia conquistato il mondo intero. Tutto è partito alle 21.16, quando Robbie Williams ha guadagnato il palco vestito da astronauta per la nuovissima “Rocket” introdotto da un video messaggio in cui si parlava del futuro dei social media e dell’intrattenimento dal vivo, per il quale ci sono ancora speranze, legate proprio alla creatività che contraddistingue gli umani, come lo stesso Williams. E poi ha volato, simulando la caduta in assenza di gravità, dopo essersi innalzato su un razzo, ed eccolo sul palco, in canottiera e pantaloni rossi.

Irriverente, simpatico, irresistibile, con quegli occhi azzurri da furbo, Williams ha saputo mettere d’accordo fan e critica, e giovedì con un capolavoro intramontabile come “Let me entertain you” ha letteralmente infiammato il pubblico. E’ stata la notte più bella dell’estate, cantata, sognata e a lungo attesa per tutti, e non poteva che essere spettacolare.

Robbie Williams è un animale da palcoscenico che da anni fa la differenza nel panorama musicale internazionale. Non a caso quello di giovedì sera è stato un soldout da 28 mila e 754 persone, un colpo d’occhio che riempieva gli occhi e i cuori dentro al Rocco.

L’ex ribelle dei Take That ha un seguito molto importante in Italia, dove ha venduto il 70% dei biglietti, lasciando solo il 30% a fan provenienti dall’estero con un 20% dalla Slovenia e Croazia e un 6% tra Germania, Svizzera, Francia, Austria, Regno Unito e Serbia, il restante 4% nel resto del mondo: Romania, Albania, Slovacchia, Svezia, Polonia, Spagna, Belgio, Finlandia, Macedonia, Usa, Ungheria, Olanda, per un totale di oltre 88 paesi stranieri in cui è stato venduto almeno un biglietto.

I promoter Vigna pr e Fvg Music Live scendono nel dettaglio rivelando come del totale dei biglietti venduti in Italia solo il 30% sono stati venduti in Friuli Venezia Giulia, di cui quasi 5.000 a Trieste. «L’idea – spiegano Luigi Vignando e Luca Tosolini di Vigna Pr e Fvg Music Live – parte dal progetto di riportare la grande musica a Trieste, un progetto che ha subito una battuta d’arresto con il Covid ma che poi è ripartito nel 2023 con i Maneskin, nel 2024 con Pezzali e gli altri e da sempre puntavamo a portare un artista internazionale. In questo caso c’è anche il progetto GO!2025 voluta dalla regione per far rientrare l’intera regione nella capitale europea della Cultura».

L’enorme palco che gira per il mondo su 18 bilici a cui si sommano 25 bilici della produzione artistica e ulteriori 18 della produzione locale, ha creato una suggestione incredibile creando sorprese continue, riempiendosi anche di un giardino pieno di fiori, mentre Robbie ha guadagnato il palco piccolo, nel cuore del prato, al centro esatto della festa “ho visto che lo avevano i Coldplay e lo ho voluto anche io” ha rivelato.

Williams ha letteralmente fatto di tutto, dal raccontare di sua moglie e dei suoi quattro figli, passando poi a parlare con il se stesso teenager rivelandogli come a 51 anni riempia gli stadi con la sua musica. Da solo, non più con i Take That. “ROck Dj”, “Strong”, “Supreme”, “Angels” si dovrebbero nominare tutte le hit planetarie che hanno colorato il Rocco durante una serata che resterà nella storia.

Prima di lui, ad aprire, la band The Lottery winners, che ha “vinto” un’opportunità incredibile per farsi conoscere con meno di un’ora di musica e tante parole prima di tornare con Williams durante il concerto.

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