Alla Fenice torna Muti, in un cartellone delle meraviglie

“La clemenza di Tito” inaugurerà la stagione. Numerose le novità in programma lirica, concerti, balletti, spettacoli per ragazzi. Il 9 ottobre il Maestro sul palco

Costanza Valdina
Il maestro Riccardo Muti torna alla Fenice
Il maestro Riccardo Muti torna alla Fenice

Undici titoli d’opera, quattro di balletto, diciotto appuntamenti sinfonici e l’atteso ritorno di Riccardo Muti sul palcoscenico del Teatro La Fenice.

Dopo quattro anni, il 9 ottobre il maestro sarà a Venezia con l’orchestra giovanile Luigi Cherubini per una notte di grandi classici del repertorio firmati Ludwig van Beethoven e Wolfgang Amadeus Mozart. «Ci auguriamo che questo ritorno sia foriero di futuri incontri», auspica il sovrintendente artistico Nicola Colabianchi nella speranza che sia solo la prima di tante pagine ancora da scrivere. La serata inizierà con l’ouverture Coriolano op. 62 di Beethoven e proseguirà con il Concerto per flauto n. 2 in re maggiore kv 314 di Mozart, affidato nella parte solistica a Karl-Heinz Schütz, e con la Sinfonia n. 7 in la maggiore op. 92 del compositore di Bonn.

Il 20 novembre “La clemenza di Tito” di Mozart inaugura la nuova stagione lirica. L’opera seria viene presentata nell'allestimento di Paul Curran e l’interpretazione musicale di Ivor Bolton. Gennaio e febbraio segnano un’immersione nel repertorio verdiano meno frequentato, secondo un’intenzione ribadita da Colabianchi più volte. Si accendono i riflettori su “Simon Boccanegra” con la regia di Luca Micheletti e la direzione di Renato Palumbo. Emblema della sua rinascita dalle fiamme, “La traviata” torna nell’intramontabile allestimento di Robert Carsen e la partitura diretta da Stefano Ranzani.

Colabianchi non aveva fatto segreto dell’intenzione di trasformare il Teatro Malibran in «un faro dell’opera barocca». Promessa mantenuta: a marzo ospiterà “Ottone in villa” di Antonio Vivaldi, nella lettura registica di Giovanni Di Cicco e direzione musicale di Diego Fasolis. Dopo una lunga assenza, il ritorno dell’opera romantica “Lohengrin” di Wagner segna il debutto di Damiano Michieletto con il titolo tedesco.

A maggio, il sipario si alza su “Carmen” nell’allestimento di Calixto Bieito e l’orchestra diretta da Francesco Ivan Ciampa. A giugno, si torna al Malibran con la rara esecuzione di “Enrico di Borgogna” di Donizetti nella regia di Silvia Paoli e la direzione di Corrado Rovaris. L’estate si apre con la prima italiana di “Venere e Adone” di Sciarrino firmata da Georges Delnon e diretta da Kent Nagano.

Lo spettacolo continua anche durante i lavori di restauro previsti per l’estate 2026. La Fenice sposta nuovamente la scena al Malibran per il donizettiano “Elisir d’amore” nell’allestimento di Bepi Morassi e sulla partitura diretta da Francesco Ivan Ciampa. Settembre porta sul palco “Pagliacci” di Ruggero Leoncavallo firmato dal regista Andrea Bernard e il direttore Daniele Callegari. Chiude la stagione un dittico americano del Novecento sul palco del Teatro Goldoni: “The Telephone” di Gian Carlo Menotti e “Trouble in Tahiti” di Leonard Bernstein, diretto da Gianmaria Aliverta e accompagnato dalla bacchetta di Francesco Lanzillotta.

Quattro i balletti in programma. S’inizia con “Lo Schiaccianoci” di Čajkovskij, nella nuova versione del coreografo canadese Wayne Eagling in collaborazione con Tamás Solymosi. La Martha Graham Dance Company celebra in laguna il suo centenario.

L’Hamburger Kammerballett, nato nel 2022 per dare una nuova casa ai ballerini ucraini rifugiati in Germania, dà voce al dolore di un popolo. “Dear Son” di Riva e Repele offre un ritratto coreografico di una famiglia spezzata dal conflitto. Dal 28 novembre il balletto si alterna alle armonie della stagione sinfonica. Ad inaugurare il cartellone è Ivor Bolton con un programma dedicato a Johannes Brahms.

Debuttano sul palco veneziano Kazuki Yamada, Vincenzo Milletarì, Constantinos Carydis, Michael Hofstetter e Cornelius Mesiter. Tra le novità, un recital lirico su musiche di Giuseppe Verdi e Franz Liszt.

Attesi i ritorni di Markus Stenz, Alpesh Chauhan, John Axelrod e Ton Koopman. Corrado Rovaris affianca la Sinfonia n. 38 di Mozart a brani di Arthur Honegger e Astor Piazzolla. Daniele Callegari dirige brani di Bizet e Čajkovskij. Neil Thomson propone un programma con Marco Tamayo come solista nel Concerto d’Aranjuez di Rodrigo, accanto a opere di Rimskij-Korsakov ed Edward Elgar. Alfonso Caiani è alla guida del Coro del Teatro La Fenice nei "Carmina Burana" di Carl Orff insieme ai Piccoli Cantori Veneziani.

Tra le orchestre anche la Kremerata Baltica diretta dal fondatore Gidon Kremer. Immancabili il concerto di Natale a San Marco e nel Duomo di Mestre con Marco Gemmani, il concerto di Capodanno con Michele Mariotti, Rosa Feola e Jonathan Tetelman ed il concerto sinfonico estivo in Piazza San Marco.

«Il teatro deve essere un luogo di scambio vivo per tutte le generazioni», conclude il direttore Andrea Erri, «ai più piccoli proponiamo due appuntamenti: “Piccolo orso e la montagna di ghiaccio”, sull’emergenza climatica, e l’intramontabile “Il piccolo principe”». 

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